Francesco benedice l'uomo del Colle

Il Papa salda l'asse col capo dello Stato: "Prezioso servizio al popolo italiano"

Francesco benedice l'uomo del Colle

Roma - Il capo dello Stato Sergio Mattarella gli ha fatto gli auguri nel tradizionale discorso di fine anno e lui, Papa Francesco, lo ha ringraziato in apertura del suo primo Angelus del 2019, nella Giornata mondiale della pace che quest'anno ha per tema «La buona politica è al servizio della pace», facendogli da sponda con una omelia breve, ma che per l'argomento trattato si trasforma in un messaggio decisamente «politico».

«Ringrazio il signor presidente della Repubblica italiana per le espressioni augurali che mi ha indirizzato ieri sera (lunedì sera, ndr). Il Signore benedica sempre il suo alto e prezioso servizio al popolo italiano», esordisce il Pontefice sollecitando poi i fedeli a non pensare che «la politica sia riservata solo ai governanti». Un discorso, quello del Papa, incentrato a esortare ognuno di noi a cambiare la società nel proprio piccolo. «Tutti - continua il Santo Padre - siamo responsabili della vita della città, del bene comune. E anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace». Ma nel suo messaggio per la giornata della pace, il Papa lancia soprattutto un duro richiamo alla politica soffermandosi sui suoi «vizi». «È chiaro a tutti - prosegue il Santo Padre - che i vizi della vita politica tolgono credibilità ai sistemi entro i quali essa si svolge, così come all'autorevolezza, alle decisioni e all'azione delle persone che vi si dedicano. Questi vizi, che indeboliscono l'ideale di un'autentica democrazia, sono la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale». Il Papa punta il dito contro la corruzione, la negazione del diritto e il non rispetto delle regole comunitarie, ma anche contro la xenofobia e il razzismo, argomenti questi ultimi sui cui ha insistito lo stesso presidente Mattarella nel messaggio che ha inviato al Papa in occasione di questa 52/ma Giornata mondiale della pace: «Per rendere più giusta e sostenibile la stagione che si è chiamati a governare - scrive il Capo dello Stato - una politica responsabile e lungimirante non alimenta le paure, non lascia spazio alla logica del nazionalismo, della xenofobia, della guerra fratricida».

Papa Francesco azzarda anche un ammonimento per quei politici che non agiscono per il bene comune: «Quando l'esercizio del potere politico mira unicamente a salvaguardare gli interessi di taluni

individui privilegiati - osserva - l'avvenire è compromesso e i giovani possono essere tentati dalla sfiducia, perché condannati a restare ai margini della società, senza possibilità di partecipare a un progetto per il futuro».

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