Le fosse comuni di Avdiivka, i soldati giustiziati nel Donbass e le armi chimiche dei russi. Sono le munizioni della narrazione a tracciare il fuoco incrociato tra Kiev e Mosca, mentre sul campo l'avanzata dell'orso sovietico continua a mettere in crisi le truppe di Syrsky, al punto da agitare le acque persino all'Eliseo.
Lunedì Alexander Bastrikyn, direttore del Comitato investigativo di Mosca, ha scritto all'Onu denunciando la presenza di cadaveri di civili torturati ad Avdiivka, una delle zone più calde del fronte. Mercoledì Human Rights Watch ha rivelato che le forze russe avrebbero giustiziato a sangue freddo dall'inizio di dicembre almeno 15 militari ucraini che volevano arrendersi sul fronte, e altri sei che si erano già arresi o erano in procinto di farlo. Anche questo fascicolo è finito al Palazzo di Vetro, ma il Segretario Guterres dovrà valutare persino un terzo dossier, fatto recapitare all'Onu dal Dipartimento di Stato americano: in violazione della convenzione sulle armi chimiche, la Russia avrebbe usato la cloropicrina (che provoca asfissia) contro le forze ucraine a Tavriisk (Kherson), con granate K-51 contenenti la sostanza mortale.
«Non si tratta di un incidente isolato, ma sembra legato al desiderio degli invasori di sloggiare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia» si legge. Il Cremlino, attraverso Peskov, smentisce, parlando di «notizie odiose e infondate. La Russia era e rimane impegnata a rispettare i suoi obblighi».
Il conflitto, che secondo il direttore dell'intelligence Usa Avril Hines è destinato a durare a lungo ed evidenzia il consolidamento di Mosca, è diventato cruento indipendentemente dalle armi non convenzionali. Putin intanto aumenta la spesa per la difesa al 7% del Pil, ed esibisce alla Poklonnaya, per la festa del primo maggio, i «trofei di guerra» occidentali acquisiti in Ucraina. Ieri le truppe di Mosca sono avanzate nel Kherson e riuscite a occupare Berdychi e Ocheretyne nel distretto di Pokrovsk (Donetsk). A soli 65 km a nord sorge quel che resta di Chasiv Yar, le cui foto pubblicate stanno facendo rivivere l'orrore visto a Mariupol. Gli edifici sono un cumolo di macerie fumanti, e il senso di distruzione evidenzia ancora una volta la tattica della terra bruciata che Mosca impiega con disinvoltura.
Immagini che hanno fatto sobbalzare anche il presidente francese Macron, che nel corso di un'intervista all'Economist non ha escluso l'invio di truppe di terra in Ucraina se Mosca «dovesse sfondare le linee del fronte e Kiev lo richiedesse». Per il ministero degli Esteri russo «Macron cambia idea a seconda dei giorni della settimana. Prima si pone come mediatore, e poco dopo parla di truppe al fronte». E il vicepremier italiano Salvini aggiunge: «Mai un soldato italiano a morire nel nome di Macron».
Nel 799esimo giorno di battaglia i russi hanno colpito un centro sportivo a Derhachi (Kharkiv), ferendo 8 bambini. L'attacco missilistico su Odessa (14 feriti) ha distrutto il deposito delle poste dove si trovavano tonnellate di medicinali.
Mosca ha lanciato droni kamikaze dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, lo denuncia Kiev, dopo un raid su Nikopol. Le forze aerospaziali russe hanno colpito il sistema di difesa aerea tedesco IRIS-T a Ostroverkhivka (Kharkiv). Zelensky ha licenziato il capo della sicurezza informatica degli 007 Vitiuk per corruzione.
L'art.5 NATO, "mutua assistenza" scatta in automatismo solo se un membro nato viene attaccato. Prima dell'intervento,(bisogna anche valutare perché viene attaccato, se legittimamente o illegittimamente)...
Se un membro NATO attacca un altro Paese, tutti i restanti membri possono rifiutarsi di soccorrere l'alleato, nel caso specifico, valutando sempre se l'attacco è giustificato dalla legittimità.
Egregio , voglio dire solo una parola MISTIFICATORE !!!!!!
Sotto il profilo militare, senza alcun dubbio, la Francia non ha tutti i torti.
L'Ucraina è il Paese aggredito, ha il pieno diritto di difendersi e di essere aiutata sia indirettamente (forniture di armi e mezzi) che direttamente come l'invio di truppe di altre nazioni, come stabilito dall'art.49 della CartaONU.
Tuttavia, un Paese NATO, autonomamente può intervenire in aiuto, secondo l'art.49 senza per questo coinvolgere gli alleati... che possono fornire solo aiuti d'invio di armi e umanitari.
Egregi , il problema non mi TANGE . Ma poi il novello "napoleone" è sicuro di avere un seguito????
L'art.49, prelude gli artt. successivi 50 e 51... rientra nell'autodifesa non solo militare ma anche economica.
Art.50, ogni altro Stato, sia o non sia Membro delle Nazioni Unite, che si trovi di fronte a particolari difficoltà economiche derivanti dall’esecuzione di tali misure, ha diritto di consultare il Consiglio di Sicurezza riguardo ad una soluzione di tali difficoltà.
Art.51, Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un Membro delle N.U.
Ucraina ONU 24 ottobre 1945 (Membro fondatore).
L'art.5 NATO, "mutua assistenza" scatta in automatismo solo se un membro nato viene attaccato. Prima dell'intervento,(bisogna anche valutare perché viene attaccato, se legittimamente o illegittimamente)...
Se un membro NATO attacca un altro Paese, tutti i restanti membri possono rifiutarsi di soccorrere l'alleato, nel caso specifico, valutando sempre se l'attacco è giustificato dalla legittimità.
questi guerrafondai europei, marionette manovrate dagli Usa, che vogliono distruggere i propri paesi usando i soldi della gente per sostenere guerre estere e che andrebbero spese invece per sostenere famiglie, ospedali, economia, sono dei veri e propri folli da mettere in galera a vita o in manicomio. Non si vergognano!??