Fuga di gas nel residence. Morto 21enne, grave l'amico

Era un periodo di novità professionali e di serenità privata per il 24enne campano Francesco Mazzacane, trasferitosi a Milano un mese fa per uno stage

Fuga di gas nel residence. Morto 21enne, grave l'amico

Era un periodo di novità professionali e di serenità privata per il 24enne campano Francesco Mazzacane, trasferitosi a Milano un mese fa per uno stage nella catena di supermercati «Esselunga» e raggiunto qui in città il 3 novembre dal compagno Pietro Caputo, 21 anni. Ieri mattina la scoperta, atroce, al «Linate Residence» di Novegro, a poche centinaia di metri dallo scalo aeroportuale dove i due ragazzi abitavano insieme, condividendo una stanza. Pietro è stato trovato già morto, mentre Francesco, agonizzante e incosciente, è stato invece trasportato in gravissime condizioni all'ospedale Fatebenefratelli. Entrambi sarebbero stati intossicati dal monossido di carbonio e l'esalazione fatale sarebbe partita ancora una volta da una caldaia killer, sicuramente difettosa.

Sì, si può morire ancora in questo modo assurdo. I carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, agli ordini del capitano Paolo Zupi, sono intervenuti a Novegro ieri mattina intorno a mezzogiorno insieme al personale del gruppo Nbcr (nucleare, biologico, chimico, radiologico) dei vigili del fuoco. I genitori di Francesco, infatti, avevano contattato la reception del residence perché sapevano per certo che il figlio si trovava nella struttura, dove «Esselunga» avrebbe una convenzione. Il ragazzo però non rispondeva alle telefonate dei familiari che si erano preoccupati. Così ieri un dipendente del residence è andato a bussare alla porta della camera di Francesco e non ricevendo risposta l'ha aperta. Da lì la terribile scoperta e la richiesta di soccorso con una chiamata al 112.

La struttura alberghiera è stata evacuata proprio in attesa delle verifiche del personale dei vigili del fuoco. I carabinieri intanto hanno formulato la loro ipotesi investigativa che deve però essere supportata dagli accertamenti in corso e dagli interrogatori ai testimoni.

Anche se ormai sembra certo che le esalazioni mortali siano dovute proprio al malfunzionamento della caldaia.

La Procura di Milano ha disposto così il sequestro del locale caldaia dal quale sarebbe partita la fuga di monossido di carbonio.

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