"Hai paura...", "Ridicolo" È scontro Gallera-Sala

L'assessore replica all'attacco dcel sindaco: "Capisco che vedere crollare la propria immagine di uomo del fare e di successo sia molto doloroso, al punto di decidere di non ricandidarsi per paura di perdere le elezioni"

"Hai paura...", "Ridicolo" È scontro Gallera-Sala

Prosegue, sempre più infuocata, la polemica sui vaccini che ha visto contrapposti da un lato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera e dall'altro il sindaco e il vicesindaco di Milano, rispettivamente Giuseppe Sala e Anna Scavuzzo.

Quest'ultima aveva accusato la Regione di non fornire al Comune le dosi di vaccino necessarie, ricevendo una risposta piccata da parte di Gallera: "È davvero triste che la vice sindaco di Milano pieghi la sua carica istituzionale a una polemica politica ingiustificata e strumentale. Regione Lombardia coprirà gratuitamente, come tutte le altre Regioni, con il vaccino antinfluenzale le fasce target della popolazione stabilite dal Ministero della Salute", aveva spiegato in un comunicato ufficiale l'assessore, come riportato da AdnKronos. "Mi auguro che questo atteggiamento del vice sindaco non sia l'avvisaglia della campagna elettorale per Milano, dalla quale la salute dei cittadini e i rapporti leali fra le istituzioni devono essere preservati".

Immediata la retromarcia di Scavuzzo, che aveva cercato, oramai tardivamente, di smorzare i toni minimizzando il senso polemico del suo intervento: "Ho chiesto dati e numeri e costi, che Gallera nel rispondere continua ad omettere. Non voglio percentuali prive di riferimenti utili a capirle. Voglio sapere quante dosi servono, quante sono state già acquistate tramite gara, quando arrivano e quante ne mancano", aveva puntualizzato il vicesindaco, come riferito da Agi. "In più, da contribuente lombarda, oltre che da Vicesindaco, vorrei capire quanto la Regione Lombardia ha speso".

Come poteva poi esimersi dall'intervenire nella diatriba l'onnipresente sindaco di Milano Beppe Sala? In difesa del suo vice, il primo cittadino di Milano ha affondato il colpo durante un intervento a margine delle celebrazioni per i 160 anni dalla fondazione della polizia locale. "Da Gallera non mi sento tutelato come cittadino lombardo nel suo ruolo. Le affermazioni di Gallera sfiorano il ridicolo, anzi sono ridicole", ha attaccato Sala. "Le fa uno che ha fatto politica senza che nessuno se ne accorgesse per un sacco di anni, e nel momento in cui ha avuto visibilità mediatica ha pensato di candidarsi per fare il sindaco nel mezzo di una pandemia".

Prontamente è arrivata anche la replica dell'assessore regionale, che non ha risparmiato frecciate ad entrambi i suoi detrattori. "Agghiacciante. Il vicesindaco Scavuzzo e il sindaco Sala vogliono dare i vaccini ai dipendenti comunali sani sottraendoli agli anziani, ai malati di tumore e alle donne incinte e tutto questo per ottenere il loro consenso alle elezioni comunali dell'anno prossimo", spiega su Facebook Gallera. "Ritengo una vergogna assoluta fare campagna elettorale sulla salute dei più fragili". Smascherata, quindi, la manovra elettorale di Sala, il quale "in evidente carenza di ossigeno e di argomenti oggi non ha trovato di meglio, per cercare di coprire la gaffe clamorosa, che insultare rozzamente e volgarmente il sottoscritto oltre a fare affermazioni totalmente prive di fondamento segno di una confusione mentale preoccupante".

L'assessore si è poi dedicato alla replica circa la denigrazione della propria carriera politica effettuata dal primo cittadino di Milano."Per quanto riguarda gli insulti al sottoscritto con grande umiltà rivendico orgogliosamente i tanti anni al servizio della mia città e della mia regione peraltro sempre grazie alla fiducia e al consenso di migliaia di milanesi e lombardi". L'assessore ci tiene anche a ricordare che "nel 2018 sono risultato il più votato di tutti i partiti a Milano".

"Quello che è certo", prosegue Gallera, "è che questo momento drammatico ha fatto emergere l'assoluta evanescenza e inconsistenza del Sindaco Sala che verrà ricordato per le magliette 'Milano non si ferma', per gli aperitivi sui navigli mentre si riempivano le terapie intensive e per aver mandato in ferie i vigili urbani durante il lockdown.

Capisco che vedere crollare la propria immagine di uomo del fare e di successo sia molto doloroso, al punto di decidere di non ricandidarsi per paura di perdere le elezioni", attacca ancora l'assessore, "ma in momento ancora critico e delicato per la salute dei nostri concittadini sarebbe necessario una costruttiva collaborazione istituzionale tuttavia non la si può pretendere da chi nella vita non ha mai agito con spirito di servizio ma solo per vanità e ambizione personale".

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