Da una parte i militanti piddì, dall'altra gli attivisti No Tav. Sono volate botte e spintoni ieri alla Festa dell'Unità di Genova, dove il dibattito sulle infrastrutture è stato interrotto dall'irruzione di una ventina di esponenti del movimento contrario all'Alta Velocità in Val di Susa.
Alla presenza del vicesindaco Stefano Bernini di Genova e dell'assessore regionale alle Infrastrutture Raffaella Paita, gli antagonisti hanno imbrattato di vernice rossa alcuni stand, scandendo slogan di minaccia all'indirizzo del Pd e del procuratore di Torino Giancarlo Caselli.
Nonostante siano stati gli stessi dirigenti dem a chiedere alla polizia presente di non intervenire, molti militanti hanno reagito spontaneamente a quella visita non gradita. Al grido di "fascisti", hanno spinto fuori i No Tav dallo spazio dibattiti, disponendo gli uomini del servizio di sicurezza a presidio della piazza antistante.
Scene "inaccettabili", nelle parole dell'assessore Paita, che commenta così i tafferugli: "Le persone che hanno costruito queste feste sono le stesse che si sono battute per la democrazia. Questa è una forza democratica straordinaria che si batte per far circolare le idee, anche quelle in contrasto con le proprie."
E lancia una frecciata a Beppe Grillo:
"Se dalle alture di Sant’Ilario qualcuno alimenta la protesta, qualcuno che non ha bisogno di lavoro né di crescita né di opere pubbliche". Il leader M5S per ora non risponde, ma anche così il clima resta infuocato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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