Il ghiacciolo e il laghetto: l'ultimo ritorno nella sua Milano 2

Un giro in macchina a Milano 2, la sosta in un bistrot di fronte al Palazzo dei Cigni, due ghiaccioli

Il ghiacciolo e il laghetto: l'ultimo ritorno nella sua Milano 2
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Un giro in macchina a Milano 2, la sosta in un bistrot di fronte al Palazzo dei Cigni, due ghiaccioli. A poche ore dall'ultimo ricovero, venerdì scorso, Silvio Berlusconi, accompagnato da Marta Fascina, ha voluto tornare dove tutto era iniziato. A raccontarlo sono i padroni del bar, che hanno pubblicato le foto scattate dall'ex premier con il loro bimbo, gli altri clienti che riferiscono le battute e gli scherzi: «Dite a tutti che avete incontrato il presidente», è stato il sorridente invito di Berlusconi.

Una scena dai toni sereni, nessuno poteva immaginare, l'aggravarsi delle condizioni mediche è stato inatteso e repentino. Eppure è difficile sottrarsi alla suggestione dell'episodio: un uomo che all'avvicinarsi della fine guarda il suo passato. «Ha voluto un tavolino da cui si potesse vedere il laghetto» - hanno detto i gestori del bistrot - si è raccomandato che il monumento di Pietro Cascella dedicato alla sua città modello, creata ormai tanti anni fa, fosse sempre ben tenuto.

Nel quadro descritto dai testimoni c'è il tramonto, ma non la morte; l'addio ma non la sconfitta; il mistero di un'esistenza ma non la disperazione. «Il tempo davanti a me si accorcia», ha scritto l'ultimo premio Nobel per la letteratura Annie Ernaux. «Ci dovrà essere un ultimo libro, come c'è un ultimo amante, un'ultima primavera, ma nessun segnale per saperlo prima». L'ultima partita di Silvio Berlusconi, forse l'ultimo momento di passione e divertimento, è stata la finale di Champions League, vista in tv sabato sera nella stanza d'ospedale.

Oggi recuperare brandelli di cronaca sembra fare a pugni con le leggi del pudore e nel confrontarsi con quelle vere viene più facile rifarsi alle morti letterarie. Qui non c'è traccia della cupa disperazione della fine di Ivan ilic descritta da Tolstoi.

Nemmeno delle parole di Prospero nella Tempesta di Shakespeare: «Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e la nostra piccola vita è circondata dal sonno». Nell'ultima apparizione pubblica di Berlusconi c'è piuttosto il romantico Wordsworth: «I giorni passati a me ritornano quasi dall'alba della vita...vorrei custodire lo spirito del passato per trarne salute in futuro».

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