Boschi impenetrabili, zone impervie rotte da siepi di rose profumatissime e serre di frutti di bosco. Sono i punti di forza dell'Ecovillaggio di Campanara, nel territorio comunale di Palazzuolo sul Senio, a ottocento metri di quota al confine tra Toscana e Emilia Romagna. Quella natura quasi primordiale è diventata da lunedì sera l'incubo della gente che vive lì e lotta contro il tempo per cercare Nicola Tanturli, 21 mesi, figlio di una coppia di apicoltori italiani, che sembra scomparso nel nulla.
A dare l'allarme ai carabinieri ieri mattina erano stati i genitori, che non lo avevano trovato nel letto. «Non c'era più», ha raccontato la coppia, che ha anche un altro figlio piccolo. Alle 19 di lunedì mamma e papà lo avevano messo a dormire e a mezzanotte non c'era più. Dopo averlo cercato attorno alla casa per qualche ora, hanno lanciato l'sos. Il casolare in cui la famiglia Tanturli vive da sei anni è isolato e circondato dalla vegetazione e si trova a due chilometri dalla comunità dell'Ecovillaggio, nato per volere di alcune famiglie che miravano a un'esistenza a contatto con la natura, lontana dai modelli moderni. Ora il principale ostacolo per riabbracciare Nicola è costituito proprio da quella natura, decine di chilometri quadrati con parti scoscese e impervie e un bosco denso, perché sito di interesse comunitario (Sic), dove non è possibile fare tagli.
Il bimbo si sarebbe allontanato autonomamente da casa mentre i genitori dormivano. «È molto attivo, molto vispo, potrebbe camminare per un chilometro all'ora, non sappiamo quanta distanza possa aver fatto - spiega il sindaco di Palazzuolo, Giampiero Moschetti -. Era abituato ad uscire da casa, a vivere all'aria aperta. I genitori lo hanno messo a letto dopo cena. Stamani si sono accorti che non c'era più e hanno dato l'allarme». I carabinieri, i vigili del fuoco, il comando locale, la protezione civile e il soccorso alpino si sono messi al lavoro coordinati dalla prefettura di Firenze. A setacciare i 30 chilometri di territorio anche droni, l'elicottero Drago dei vigili del fuoco di Bologna e i cani molecolari. Le operazioni si sono concentrate in particolare in un laghetto, che si trova nel territorio comunale di Palazzuolo sul Senio, dove sono intervenuti i sommozzatori e in tutta l'area della boscaglia. «Una ricerca non facile - ha spiegato il primo cittadino -. Il paese è mobilitato ma la natura impervia del terreno non aiuta. Le foreste sono molto fitte e ci sono animali selvatici.
Stiamo setacciando la zona senza sosta, ci sono volontari anche dai paesi limitrofi, tutti stanno aiutando. Le ricerche andranno avanti fino a quando non ci sarà un esito. Ho parlato con i familiari, sono molto preoccupati chiaramente, speriamo bene».
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