Terza dose per tutti gli over 50. Via libera al vaccino per gli under 12 ed eventuale apertura di hub più capienti se fosse necessaria una ulteriore accelerazione della campagna. Estensione del green pass fino alle soglie dell'estate. Sono questi i pezzi della partita a scacchi che il governo gioca contro l'avanzata del coronavirus per evitare che l'ondina dei contagi si trasformi un'altra volta in uno tsunami per le nostre strutture sanitarie. Più spinosa la questione della proroga dello stato d'emergenza. L'estensione fino al 31 gennaio 2022 è data come «probabile» dal ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini «considerata la recrudescenza del virus e il fatto che ci troveremo in pieno inverno». Ma se si vuole andare oltre sarebbe necessario un provvedimento ad hoc che però vedrebbe l'aperta ostilità di una parte della maggioranza con la Lega in testa.
I contagi sono in salita ma le strutture sanitarie tengono e le misure di protezione come le mascherine per ora evitano il peggio. Ma per salvare il Natale, dicono gli esperti, i cittadini devono continuare ad essere prudenti. «Mascherina, distanziamento e igiene delle mani. Evitiamo le enormi tavolate», raccomanda Luca Richeldi, direttore di Pneumologia del Gemelli.
«La quarta ondata epidemica è già in corso ma la possiamo ridurre. Dipende da noi far sì che non diventi un'ondata impetuosa come in altri Paesi», spiega Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per il quale occorre «continuare a usare protezioni, fare le terze dosi e gestire bene testing e tracciamento nelle scuole».
Per ora sono poco più di due milioni le terze dosi somministrate tra booster e addizionali. Il commissario all'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo punta «sull'arma della persuasione» confidando nella ragionevolezza dei cittadini. E se dovesse salire la richiesta la struttura è pronta a rispondere. «Secondo le mie stime tra fine dicembre e febbraio potremmo avere dei picchi che non supereranno mai le 350 mila somministrazioni al giorno. Di certo, a livello nazionale non avremo più i picchi di luglio quando si somministravano anche 650 mila dosi al giorno -dice Figliuolo-Se dovessimo avere dei picchi ancora più elevati e ci rendessimo conto che il sistema potrebbe non reggere, saremo in grado di attivare qualche ulteriore hub per la vaccinazione».
Per il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, «è ragionevole pensare all'estensione della terza dose ai cinquantenni». Un via libera che potrebbe arrivare anche prima del previsto se i contagi salissero troppo velocemente. Entro questa settimana potrebbe già riunirsi il Comitato Tecnico Scientifico per esprimere un parere favorevole alla terza dose per tutti quelli che hanno compiuto almeno 50 anni. Ovviamente resta fermo il principio dell'attesa di sei mesi dalla somministrazione della seconda dose.
Il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, rilancia la proposta di un obbligo vaccinale mirato per quelle categorie che sono sempre a contatto con il pubblico. Quindi non soltanto operatori sanitari ed insegnanti ma anche autisti dei mezzi pubblici e chi lavora nella ristorazione. Per Vaia occorre accelerare sulla terza dose per tutti. Campania e Piemonte ad esempio sono partiti con gli insegnanti.
Per l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, occorrono anche altre misure per arginare la diffusione del virus anche in vista delle festività.
Vista la grave situazione dei contagi nell'Est dell'Europa D'Amato chiede al governo di imporre la quarantena a chi arriva in Italia dalle aree più colpite dalla pandemia come Bulgaria e Romania dove la quota dei vaccinati con due dosi è bassissima, rispettivamente del 22 % e del 33% .
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