Si continua a parlare di Ponte sullo Stretto di Messina e il pensiero va alle grandi opere di questi ultimi anni realizzate nel mondo. Nel marzo del 2018 è stato inaugurato il ponte carrabile Hong Kong Zhuhai Macao, il 1° maggio 2019 il Kuwait ha inaugurato il quarto ponte marittimo più lungo del mondo. Una grande opera realizzata anche da due aziende italiane, Trevi e Prysmian. Altri ingegneri italiani come Claudia Giarrusso e Arianna Minoretti coordinano progetti importanti e avveniristici negli Emirati Arabi e in Norvegia.
Il Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe la più grande opera di questi ultimi anni nel bacino europeo del Mediterraneo e il principale tassello strategico dell'ambizioso piano di sviluppo del Corridoio Berlino-Palermo ma anche un capolavoro d'ingegneria e un omaggio alla bellezza. E impegnerebbe ingente forza lavoro e numerose importanti grandi e piccole aziende italiane di diversi settori altamente specializzate, fiore all'occhiello del made in Italy. Secondo la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano Messina è il primo porto italiano passeggeri ed uno dei principali in Europa; è inclusa nel corridoio europeo Helsinki-La Valletta e gestisce i collegamenti con le Eolie. Sulle merci l'Autorità Portuale di Messina è tra le prime quindici, senza dimenticare che l'attraversamento dello Stretto di Messina costa oltre sei milioni di euro ai cittadini.
L'Europa da tempo ne chiede la realizzazione, Pietro Salini di Webuild (ex Impregilo) ha detto che sarebbe disposto a realizzare il Ponte senza penali e senza aumentare i costi, avendo vinto le gare di appalto dell'intera infrastruttura avveniristica. Forse è arrivato il momento. La ricetta è una sola e si chiama crescita. Il Ponte sullo Stretto sarebbe una grande risorsa per tutto il Paese e darebbe lustro alla Sicilia e alla Calabria.
Purtroppo l'ostacolo maggiore proviene dagli imprenditori locali coinvolti a vario titolo negli affari legati al trasporto nello Stretto, che tendono a rallentare il progetto e a lasciarlo in una posizione di stallo. Resta solo una possibilità: che il premier Mario Draghi, da economista esperto qual è, confermi la necessità e la validità di quest'opera e la renda immediatamente operativa.
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