Ancora sangue a Roma. Ieri Torpignattara è stata teatro di una nuova spedizione di morte, dopo quella avvenuta il 13 marzo scorso. A cadere sotto i colpi dei killer Andrea Fiore, 54 anni, pluripregiudicato, raggiunto da proiettili al torace nella sua abitazione di via dei Pisoni.
L'uomo conosceva il suo killer, poco dopo la mezzanotte ha aperto la porta ed è stato finito a colpi di arma da fuoco. «Mi hanno sparato, venite a salvarmi», le parole al 112 poco prima di spirare. I poliziotti lo hanno trovato senza vita vicino all'ingresso ed emergerebbbe un quadro preoccupante. Fiore infatti era molto amico di Luigi Finizio, vittima di un agguato avvenuto il 13 marzo vicini una pompa di benzina. Finizio, legato da rapporti familiari con il clan di stampo camorristico dei Senese, venne ucciso in via dei Ciceri da uomini in scooter. La vicenda rientra in un contesto legato alla criminalità organizzata e non è escluso che la morte di Fiore possa essere ricondotta a una sorta di guerra tra gruppi criminali di piccolo cabotaggio, che si spartiscono le piazze di spaccio nel quadrante est della capitale.
Il delitto di domenica notte è solo l'ultimo di una lunga striscia che da settimane sta insanguinando le strade di Roma. Il 10 marzo, a San Giovanni, è stato ucciso Emanuele Costanza, in arte Manuel Costa, con due colpi di pistola alla testa da Fabio Giaccio, 43 enne di origini napoletane, reo confesso.
Movente del raid di morte questioni di natura economiche. Pochi giorni prima, l'8 marzo, altro agguato in strada: Mihai Stafan Roman, rumeno, raggiunto con diversi proiettili da due killer che sono poi fuggiti in motorino nella zona di Casal dè Pazzi.
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