Il gusto? È un mix di immaginazione e razionalità

Il gusto? È un mix di immaginazione e razionalità

«L a logica vi porterà da A a B. L'immaginazione vi porterà dappertutto», ha detto una volta Albert Einstein. Detto da uno che di scienza, di logica e di razionalità se ne intendeva parecchio, è una frase davvero importante. E infatti: pensate a quanto sarebbe noioso il mondo senza immaginazione!

Eppure, altrettanto noioso sarebbe un mondo fatto «solo» di immaginazione. Vedere nei musei un quadro di un pittore surrealista, dove tutto è lasciato alla pazza associazione libera delle immagini prodotte dall'immaginazione dell'artista, è quasi sempre un'esperienza fantastica. Ma pensate che vita folle sarebbe quella governata solo dall'immaginazione. Pensate se un giorno, per puro caso, ci trovassimo a vivere la nostra esistenza dentro a un quadro surrealista! Ci sarebbe da impazzire. Sì, perché l'immaginazione, la fantasia, è la madre del sogno: senza fantasia non sopravvivi. Ma senza un po' di realtà neppure.

Un essere umano in grado di unire realtà e fantasia è un essere che io considero perfetto, o comunque perfettamente realizzato. Perché entrambe sono necessarie all'uomo: un sogno che non si realizza resta solo un sogno, e così l'uomo incapace di trasformare realtà i propri sogni rimarrà sempre un uomo infelice. Se invece il sogno viene modulato anche nella sua parte razionale avrà la possibilità di realizzarsi. Così la vita, finalmente, diventa un po' anche sogno.

«Noi siamo fatti della stessa trama dei sogni», diceva Shakespeare. Ma, come dicevamo, non possiamo abbandonarci al sogno durante tutto il giorno: finiremmo per essere considerati degli stravaganti, degli originali: dei pazzi. E poi, un uomo che ha solo fantasia rischia di diventare anche noioso: fluido e impalpabile come un sogno, quindi ininfluente nel mondo reale. È uno che racconta le favole a se stesso.

Avete presente il senso di noia da cui si è presi quando qualcuno insiste per volervi raccontare un suo sogno? Perché il sogno è bello finché resta chiuso nella nostra testa, quando invece proviamo a raccontarlo, a renderlo parole e pensieri, diventa inevitabilmente inconsistente, troppo assurdo, troppo incongruente per avere corpo e sostanza nella vita «vera». Ma, d'altra parte, un uomo che è pura razionalità è un essere incolore, noioso, privo di stimoli. Un essere privo di emozioni.

Anche nel vestire, fantasia e razionalità devono andare a braccetto. Vedere un uomo o una donna che si vestono in maniera banale, grigia, senza immaginazione, è una tristezza. La moda italiana è diventata unica nel mondo perché è il trionfo della fantasia. Ma vestirsi è un'attività estremamente seria. Dunque, anche un po' di razionalità ci vuole sempre. Altrimenti, andremmo in giro in brache da clown e con un parapioggia in testa, come i matti delle barzellette. La razionalità è avere rispetto per se stessi e per gli altri, il che ci impedisce di indossare vestiti o maglie senza senso. Che poi molti, oggi, scambino la fantasia con il cattivo gusto, è un altro paio di maniche. Avere fantasia non vuole dire non avere gusto.

Il gusto è il giusto mix di immaginazione e di razionalità. Il gusto è, anzi, la massima espressione del connubio tra fantasia e realismo. Chi sa intercettare questo preziosissimo mix, avrà imparato a vestirsi, a comportarsi, in una parola a stare al mondo.

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