"Hanno troppi soldi in tasca". L'ultima crociata della sinistra

Il sindaco Giorgio Gori rimprovera i genitori: "I ragazzi non possono ubriacarsi e comprare pasticche". Ma è proprio la sinistra a sponsorizzare la legalizzazione della cannabis e delle droghe leggere

"Hanno troppi soldi in tasca". L'ultima crociata della sinistra

Violenze, risse, minacce, urla e soprusi sono solo alcune delle condotte scaturite dall'eccessiva assunzione di alcol o di droghe, che purtroppo vedono spesso protagonisti i giovani. Ragazzi che individuano nello sballo e nella trasgressione un tentativo di evasione da un mondo che non gradiscono o con cui non vogliono fare i conti. Le scomode realtà sono tornate a manifestarsi con il progressivo ritorno alla normalità dopo le restrizioni imposte dal Coronavirus, così come ha sottolineato Giorgio Gori: il sindaco di Bergamo ha denunciato una certa esuberanza degli adolescenti che in alcuni casi diventa molesta in diversi punti della città. Così il tema della sicurezza torna centrale nel dibattito politico.

"I giovani hanno troppi soldi in tasca"

Lo stesso Gori, intervistato dal Corriere della Sera, non ci ha girato attorno e ha esternato posizioni al veleno che mettono in discussione determinate scelte di educazione adottate da alcuni genitori. Il primo cittadino di Bergamo ha ribadito che vi è un massiccio consumo di alcolici e a volte anche di sostanze, perciò auspica in una presa di consapevolezza da parte delle famiglie e dalle altre agenzie educative: "Non è possibile che un ragazzo stia fuori tutte le sere fino alle 3 e torni ubriaco e che i suoi genitori non lo sappiano o glielo consentano". Gori ha l'impressione che "questi ragazzi abbiano troppi soldi in tasca". Denaro che in molti casi serve per acquistare "tre, quattro, cinque drink a sera e magari comprarsi pasticche e qualcos'altro".

Effettivamente non mancano gli esempi. Nei giorni scorsi Milano e provincia sono stati al centro di numerose vicende di aggressioni e accoltellamenti: a Rozzano un 34enne ha riportato traumi contusivi al volto e alla schiena; nel capoluogo lombardo un ragazzo di 23 anni è stato soccorso dopo aver riscontrato traumi alle gambe, mentre più tardi un 25enne ha riportato ferite all'addome e alla schiena dopo essere stato accoltellato.

Ma la sinistra...

Le parole di Gori sono ovviamente condivisibili: la movida senza limiti e i vandalismi vanno combattutti con serietà e concretezza, possibilmente senza sconti. Ma non è tanto la quantità di soldi in possesso dei giovani a determinare il problema: l'attenzione va posta sull'educazione civica, su una cultura civile che dovrebbe rappresentare la priorità per evitare che le violenze possano dilagare tra i giovani. Che tuttavia in qualche caso viene messa in secono piano. Detta in un altro modo: piuttosto che mettere nel mirino le tasche dei cittadini, bisognerebbe agire sull'educazione.

Anche in questa occasione vengono messi in rilievo i chiodi fissi della sinistra. Innanzitutto quello del denaro. Non a caso si continua a insistere sulla patrimoniale e sulla tassa di successione, nel tentativo di colpire economicamente quella parte di italiani considerata "sacrificabile" per assistere chi è meno abbiente. E la lotta (teorica) alla droga stona con l'eterna propaganda fatta in favore della legalizzazione della cannabis (ad esempio le sardine hanno lanciato il cannabis tour per sensibilizzare i cittadini).

Come si può pretendere che un ragazzo coltivi una cultura anti-droghe e anti-alcol se c'è una sinistra che in più occasioni ha dimostrato di essere eccessivamente aperturista sul tema delle droghe leggere? Il richiamo ai genitori e ai giovani deve far rima con una costante opposizione a qualsiasi tipo di sostanza stupefacente. Altrimenti gli appelli di circostanza rimarranno solamente parole pronunciate con un megafono spento.

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