"Ho 100 anni e lavoro. Il segreto? Amo la vita"

Romana, classe 1920, è cassiera nella pasticceria di famiglia a Cuneo dal 1961

"Ho 100 anni e lavoro. Il segreto? Amo la vita"

Cuneo «Il segreto della vita è racchiuso in un sorriso».

E sorrisi ne ha donati molti, Romana Chiavarino Coda, classe 1920, coadiuvante del bar pasticceria Bonfante di Cuneo, in Piemonte, dove da oltre 34 anni, fa la cassiera, destreggiandosi con disinvoltura tra bancomat e smartphone.

«In questi ultimi anni il mio impegno è diminuito - spiega con voce cristallina Romana -, perché lavoro solo da mezzogiorno alle 15, quando ci sono più clienti per la pausa pranzo. Rispetto ad una volta, è uno scherzo: in certi periodi facevo il giro dell'orologio. Conosco bene la maggior parte dei clienti, spesso li ho visti crescere e condivido con loro difficoltà e gioie. Questa pasticceria è frutto di un legame familiare profondo: creata nel 1961 da Sergio Bonfante, marito di mia sorella minore Vittoria, ora il titolare è mio nipote Claudio e ad aiutarlo ci sono già i suoi due figli. Credo che i nostri clienti percepiscano questa armonia, questo amore per le cose. Due ingredienti importanti quanto quelli dosati con maestria nel laboratorio della nostra pasticceria. E io me ne intendo di dolci, ne assaggio molti ed il mio preferito è il semifreddo alla nocciola con lo zabaglione».

Nei suoi cento anni, portati con l'eleganza di una grandama e la spensieratezza di una ragazzina, Romana ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale che gli ha strappato un marito, morto sotto i bombardamenti alla stazione ferroviaria di Chivasso, nel Torinese, dove lavorava, lasciandola vedova a soli 24 anni con un figlio di appena tre mesi da crescere. «Non ho iniziato proprio bene - dice Romana - però poi ho recuperato e posso dire che ho avuto una vita bellissima. Mi ha sempre sostenuto la fede e una famiglia solida alle spalle, unita e pronta a tendere una mano».

Una vita costellata di dolori ma anche di gioie immense, come l'amore del secondo marito conosciuto ad una festa: «È stato un colpo di fulmine - ricorda con gli occhi che brillano -. Era bello ed elegante, ha amato mio figlio come se fosse stato suo e mi ha trasmesso la passione per la montagna. Ci siamo amati fino all'ultimo istante della sua vita».

Rimasta vedova per la seconda volta, Romana da Torino decide di trasferirsi dalla sorella, ed inizia a lavorare nella pasticceria nel cuore del centro storico di Cuneo. Era il 1986 e da allora è diventata la cassiera del locale.

«Ho lavorato tutta la mia vita, la fatica ed i sacrifici non mi spaventano. Mi piace molto stare a contatto con le persone - dice Romana -. Con il tempo le esigenze del cliente sono cambiate: ora sono tutti attenti alla linea ma alla fine al dolce si cede sempre e poi, in questo periodo di difficoltà, coccolarsi un po' fa bene. Con la mia esperienza posso dire che il Coronavirus è la terza guerra mondiale, che ha stravolto il mondo mettendo a rischio l'economia ma anche la felicità delle persone. Oggi siamo tutti un po' più tristi. Se ripenso ai giorni del lockdown, mi viene l'angoscia. Ero a Sanremo da mio figlio Pietro e vedere dal balcone le vie deserte era terrificante. Io non ho avuto problemi, però sono stata attenta ed anche adesso, al bar, uso sempre la mascherina e resto ad una distanza di sicurezza dagli altri».

I suoi primi cento anni Romana li ha festeggiati al bar, con la famiglia ed i suoi clienti e a tutti loro ha regalato il suo sorriso. «Mi sono emozionata davvero. Non pensavo di ricevere così tanti fiori».

E su quale sia il segreto

della longevità, Romana non ha dubbi: «Bisogna avere tre cose: una famiglia unita, la fede che aiuta nei momenti più difficili e poi la volontà di aiutare il prossimo. Perché come diceva mia mamma, il bene di ritorna sempre».

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