“Io non devo chiedere scusa a nessuno, perché non ho offeso nessuno. Se qualcuno si sente offeso da quello che ho scritto, problemi suoi. Anche perché il gruppo di Diritti democratici non lo conoscevo nemmeno prima di questa vicenda”. E ancora: “Ho deciso da sola di pubblicare quella foto, è un mio stile di comunicazione mettere immagini casalinghe su facebook”. Nomen, omen. Una che di cognome fa Cimbro non poteva che essere tosta. I Cimbri, tribù germanica che cento anni prima di Cristo si stanziò tra il Trentino a l’Asiago veneto con cascami in Lombardia. Una lombarda tosta la deputata Pd Eleonora Cimbro, classe 1978, bersaniana, una militanza politica nelle circoscrizioni di Bollate, area nord-ovest dell’hinterland milanese. La sua foto su Facebook mentre allatta la figlia di 7 mesi ha scatenato un caso politico nel partitone di governo. A dar fuoco alle polveri, oltre alla dolcissima foto della mamma che allatta la figlioletta, questo post: “A proposito di surrogacy (maternità surrogata, ndr) io continuo a credere che il legame che si crea tra una mamma ed un bimbo nella vita prenatale sia fortissimo e che nessuna mamma volontariamente doni il proprio figlio ad altri per altruismo... E questo legame dura vita la tutta”.
Apriti cielo. Il gruppo “”Diritti democratici”, sempre di area Pd impegnato sui diritti civili, richiama sulla propria pagina il post della deputata e in una lettera di fuoco la bolla come “violenta”.
“Tra l’altro- afferma la Cimbro- mi avevano scritto una mail privata alla quale stavo rispondendo. Poi mi sono accorta che nel frattempo la mail era diventata una lettera aperta. Vabbè, lasciamo stare questo!”.
Cosa ha provato quando ha letto la lettera?
“Sono rimasta allibita. Una gogna mediatica subita da sinistra contro chi, come me, è stata sempre a sinistra. E su una foto di una mamma che allatta la sua bimba”.
Ha ricevuto solidarietà?
“La ministra della salute Beatrice Lorenzin mi ha chiamato mentre era in corso una seduta del Consiglio dei ministri. Pierluigi Bersani mi ha mandato un sms “brava”. Mi ha chiamato anche Titti Di Salvo. In genere però le donne di sinistra hanno mantenuto un silenzio inquietante. Come se essere mamma fosse una colpa”.
A chi si riferisce?
“Micaela Campana, oltre che mia collega alla Camera, è responsabile dei diritti del Pd. Un segnale da lei me lo sarei aspettato. Invece silenzio assoluto”.
E la senatrice Monica Cirinnà?
“Per quel che mi riguarda, condividendo sulla sua bacheca facebook il post di Diritti democratici che mi attacca, ha tracciato tra noi due un solco politico e umano insormontabile. Un gesto banale e superficiale, il suo. Non mi ha nemmeno telefonato per capire chi fossi, visto che non ci conosciamo di persona. Ora ne parlerò con la presidente della Camera Laura Boldrini”.
In che modo?
“Sono alla riunione dell’intergruppo parlamentare per le donne. Spero che sollevare la mia vicenda sia lo spunto per parlare dei diritti di maternità in Italia, troppo spesso negati”.
Ha aperto un vespaio nel Pd. Continuerà la sua battaglia?
“Non possiamo lasciare questi temi all’esterno del Pd. Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e Paola Binetti sono costantemente impegnate al riguardo. Le donne del Pd non possono restare in silenzio. Altroché se continuerò, rispettando tutti coloro che mi rispetteranno”.
Perché è contro la gpa (gravidanza per altri, ndr)?
“Tra la mamma e il neonato che porta in grembo c’è un legame ancestrale, naturale, pregiuridico. Se una mamma “in affitto” decide di tenersi il bimbo, non può essere considerata inadempiente contrattuale. La maternità surrogata contiene fattispecie contro natura”.
Inevitabile che si riparli del punto politico sollevato dal ddl Cirinnà…
“La stechild adoption è legata strettamente alla maternità surrogata. La legge sulle adozioni prevede già che si possa intervenire in caso di morte di uno dei genitori, dando legittimità a chi ha costruito un legame affettivo più prossimo anche a prescindere dai vincoli di parentela. La normativa vigente già tutela i minori. Sulla stepchild adoption alcuni nel Pd hanno fatto dichiarazioni false, perché la legge già c’è. Quindi la verità è un’altra…”
Cioè?
“La stepchild adoption è il cavallo di Troia della maternità surrogata. Per fortuna al Senato l’abbiamo stralciata prima di approvare il testo del ddl Cirinnà. E almeno su questo nel Pd non sono minoranza”.
In che senso non è minoranza?
“La maggioranza del Pd è contraria alla maternità surrogata, condannata anche dal segretario del partito con parole inequivocabili. Su questo tema la Cirinnà è in minoranza. Come ha dimostrato lo stralcio della stepchild adoption”.
In principio fu Licia Ronzulli, eurodeputata di Forza Italia che si presentò a una seduta del Parlamento a Bruxelles con la sua bambina a tracolla.
Poi Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che dichiarò la sua maternità durante lo scorso Family Day. Infine Eleonora Cimbro che allatta. In tutti i casi polemiche aspre e, a volte, spregevoli insulti. Essere mamma in Italia non è mai stato così difficile. La serie continua, statene certi…- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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