Era stato lui a chiedere l'intervento dei carabinieri, ma quando sono intervenuti l'uomo era in evidente stato di agitazione e i militari hanno dovuto usare il taser per fermarlo. Dopo qualche minuto ha avuto un malore ed è morto. La tragedia - che ha subito sollevato polemiche sulla pistola a impulsi elettrici in dotazione alle forze dell'ordine - è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì a Colle Isarco, in Alto Adige. Una nottata convulsa sulla quale la Procura di Bolzano ha aperto un'inchiesta per accertare le cause del decesso dell'uomo, originario di Bari, con precedenti.
Sono stati i carabinieri della compagnia di Vipiteno ad intervenire presso un'abitazione dove una persona aveva chiamato il 112 per segnalare la presenza di ladri al di fuori della sua stanza. L'uomo, in evidente stato confusionale dovuto presumibilmente all'uso di alcool e stupefacenti, si era però rifiutato di aprire la porta dell'appartamento agli uomini dell'Arma giunti sul posto con il personale sanitario e aveva cominciato a dare in escandescenze, urlando frasi sconnesse e lanciando i mobili all'interno della stanza. Tutto questo mentre continuava a parlare al telefono con l'operatore della centrale operativa, ribadendo che c'erano delle persone sconosciute alla porta, che in realtà erano i carabinieri venuti ad aiutarlo. Nonostante i militari stessero tentando in ogni modo di farlo ragionare, improvvisamente l'uomo si è buttato dalla finestra. Un volo di circa due metri e mezzo, che non gli ha provocato gravi conseguenze, tanto che dopo la caduta l'uomo si è rialzato e si è scagliato con violenza contro i militari che cercavano di calmarlo, continuando ad opporre resistenza. È a questo punto che i carabinieri hanno estratto il taser per immobilizzarlo e consentire l'intervento del personale sanitario. Dopo alcuni minuti, però, l'uomo ha accusato un malore che non gli ha lasciato scampo. Nonostante il medico fosse già lì e le manovre di rianimazione siano state tempestive, ha avuto un arresto cardiocircolatorio e dopo oltre un'ora è morto. In casa c'erano bottiglie di alcolici e droga, probabilmente causa dello stato di agitazione dell'uomo, che già in passato si era reso protagonista di episodi del genere. La Procura di Bolzano ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti e ha disposto l'autopsia per accertare cosa abbia provocato l'arresto cardiaco.
I sindacati di categoria sono già sul piede di guerra nel timore che l'episodio possa mettere in discussione l'uso del taser. «Ci auspichiamo che non venga aperto nessun procedimento che possa comportare oneri a carico dei due carabinieri ma che vengano tutelati i diritti di tutti gli interessati. Non vorremmo che la solita politica dei soliti noti cerchi di eliminare il taser visto che è un elemento fondamentale per il nostro servizio», dice Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale dei carabinieri. Solidarietà ai carabinieri è stata espressa da Alessandro Urzì, capogruppo di FdI in Commissione Affari Costituzionali della Camera: «Ho fiducia totale fino a prova contraria di chi veste una divisa».
Mentre per il capogruppo di Avs in commissione Affari costituzionali alla Camera, Filiberto Zaratti, il taser è un'arma pericolosa: «Va ritirata». Anche Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, chiede che si apra una riflessione sul suo utilizzo. Per Amnesty Italia gli agenti vanno formati.
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