I "corvi" di Francesco: gli allarmi e le bugie per colpire il Pontefice

Le mosse degli anti-Bergoglio e le fake news con cui forzare gli scenari vaticani

I "corvi" di Francesco: gli allarmi e le bugie per colpire il Pontefice
00:00 00:00

Il Papa è morto. Anzi no. Il Papa è quasi morto, è grave, gravissimo. Ha ricevuto l'estrema unzione. È in condizioni critiche. Una litania che va avanti ormai da venerdì scorso, da quando Bergoglio è ricoverato al Gemelli per curare un'infezione alle vie respiratorie che ora si è trasformata in polmonite bilaterale. Da allora è stato un continuo susseguirsi di bufale notturne, costruite ad arte, fatte filtrare soprattutto da ambienti critici al Pontefice ottantottenne. «Fonti vaticane», le chiamano.

I meglio informati all'interno delle sacre mura, li chiamano invece «i soliti corvi», che sono tornati a svolazzare sul Policlinico romano, dove Francesco sta lottando, a suon di antibiotici. Mentre in Vaticano, infatti, negli ambienti più alti della Curia, pur consapevoli della situazione delicata, la preoccupazione è comunque sotto controllo, nei salotti romani, dove la politica s'intreccia a potenti ed ex potenti legati alle strutture d'Oltretevere, invece, si racconta un'altra storia: quella di un Pontefice al capolinea, che sarebbe già pronto all'incontro con il Signore, pronto a passare a miglior vita. Anzi, secondo le loro teorie, sarebbe morto già tre volte negli ultimi giorni. Succederà a tutti, prima o poi, di lasciare questa terra, certo, ma in questo caso, da più parti, si è capito che ormai da una settimana è in atto una strategia per colpire nuovamente Bergoglio, colpevole evidentemente di aver tolto potere a chi aveva coltivato un orticello personale vista San Pietro. Darlo per morto nella speranza che accada davvero, insomma, e magari riattivare il meccanismo per preparare il terreno in vista del prossimo conclave. Da settimane, tra Borgo Pio e alcuni appartamenti vista Cupolone, alcuni alti prelati sono tornati a incontrarsi: parlano, pianificano, fanno progetti, ipotizzano scenari futuri.

Era successo già durante il primo ricovero al Gemelli del 2021 per un intervento all'addome e il Papa, prontamente informato durante la degenza, l'aveva presa con filosofia: «Siamo esseri umani, perché stupirsi?». Una storia che si ripete: dal 2003 iniziarono a dare Giovanni Paolo II ormai in fin di vita. Peccato che il Papa diventato santo, sarebbe morto soltanto nell'aprile del 2005. Anche con Ratzinger, tra veleni e veline, provarono una strategia di indebolimento, dicendo addirittura nel 2011, due anni prima delle dimissioni, che fosse gravemente ammalato di leucemia.

A stupirsi per queste false notizie sulle condizioni di Francesco è il cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, che ieri mattina al Giornale ha commentato: «Non c'è nessuna preoccupazione, siamo tranquilli, il Papa tornerà appena avrà finito le cure. Certo, la complicazione sorte nelle scorse ore allunga un po' i tempi di ripresa, ma lo aspettiamo a braccia aperte». Un altro porporato, di certo non vicino alle posizioni del Pontefice argentino e che preferisce rimanere anonimo, si dice «esterrefatto» per queste «fake news che non fanno onore, perché la morte non si profetizza nemmeno per il peggior nemico». Tra le cause che hanno portato a critiche feroci verso Bergoglio ci sono i suoi provvedimenti sulla liturgia e sull'apertura verso persone di tendenze omosessuali. E poi le aperture verso i divorziati-risposati, la nuova Costituzione Apostolica della Curia Romana e la riforma economica. Tutte novità, alcune delle quali chieste proprio dal collegio cardinalizio prima del conclave del 2013, che hanno causato dei veri scossoni all'interno dei palazzi vaticani. Inoltre, i più maligni hanno usato persino Benedetto XVI in chiave anti Francesco, causando grande dispiacere anche nel Papa emerito. «Le critiche aiutano a crescere, basta farle in faccia e non alle spalle», ha commentato in diverse occasioni il Pontefice.

Anche di recente, in occasione degli auguri di Natale alla Curia Romana, Francesco ha detto chiaramente: «Alcune volte ho parlato sul chiacchiericcio. È un male che distrugge la vita sociale, ammala il cuore della gente e porta a niente».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica