I deputati sfottono il capo di Rousseau. E votano in massa il candidato fake

L'"infiltrato" Palone ha più preferenze di Casaleggio (e il doppio di Crimi). Anche l'ex capogruppo D'Uva gli ha messo "mi fido"

I deputati sfottono il capo di Rousseau. E votano in massa il candidato fake

Continua la burla. E succede che il finto attivista si becca più del doppio delle preferenze del capo politico. Paradossi di Rousseau, potere dei parlamentari del M5s stufi di Davide Casaleggio. Stavolta la trovata dei grillini ansiosi di liberarsi del guru è originale, tocca ammetterlo. Prende le mosse dallo scherzo messo in piedi dal programma televisivo di La7 Propaganda Live, che dalle europarlamentarie dell'anno scorso ha «infiltrato» un suo collaboratore nella piattaforma della democrazia diretta. L'intruso è Riccardo Palone, 29enne che, attraverso la trasmissione condotta da Diego Bianchi, sta promuovendo la sua personale campagna goliardica per ottenere tanti più «mi fido» possibili da parte degli iscritti al M5s. Una lotteria inventata da Casaleggio, dove ogni attivista può assegnare il suo attestato di fiducia a qualsiasi altro utente di Rousseau. Meccanismo già definito da molti parlamentari alla stregua di un «Grande fratello». Ed ecco la vendetta per ridicolizzare il giochino: votare e far votare per il carneade Palone. «Io sono andato subito a dargli il mio mi fido, è un modo per smascherare il metodo di Casaleggio», dice un deputato che sta partecipando al curioso sabotaggio. Stando ai numeri di Rousseau, la ripicca parlamentare sta dando i suoi frutti.

Queste le cifre dei «mi fido» che Il Giornale ha potuto apprendere lunedì pomeriggio. Alessandro Di Battista nettamente in testa con 821 like, l'ex capo politico Luigi Di Maio a 434, superato dal senatore Nicola Morra con 486. Dibba sembra inarrivabile, dunque. Ma la sorpresa è Palone. Con 302 «mi fido» è a un'incollatura dal gestore della piattaforma Casaleggio (310) e doppia ampiamente il capo politico reggente Vito Crimi, che risultava fermo a 143. Un piccolo ma significativo smacco provocatorio, proprio nei giorni in cui infuria di nuovo la polemica di gran parte di deputati e senatori contro il figlio del cofondatore del M5s. Il casus belli è l'evento virtuale organizzato dal guru, dal titolo «La Base incontra Rousseau». Un dibattito finalizzato a «progettare insieme agli attivisti le sedi digitali tematiche territoriali», ma soprattutto previsto nelle giornate del 19 e 20 dicembre, in concomitanza con gli Stati generali tematici del Movimento. La sovrapposizione di date che ha fatto parlare i governisti di «partito nel partito» e di vero e proprio «incontro di corrente».

Il boicottaggio di Rousseau con il voto all'attivista finto, ma regolarmente iscritto alla piattaforma, è solo l'ultima puntata di una interminabile altalena fatta di dispetti, polemiche e battibecchi tra Casaleggio e la maggioranza del gruppo parlamentare.

Tra i grillini che hanno assegnato il «mi fido» al collaboratore di Zoro ci sono tanti eletti in Parlamento. E alcuni nomi noti: il viceministro Giancarlo Cancelleri e la sorella deputata Azzurra, l'ex capogruppo alla Camera Francesco D'Uva, il presidente della commissione Politiche Ue a Montecitorio Sergio Battelli.

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