I gilet gialli per avvisare la Ue «Qualcuno li vuole in Italia?»

Il leghista e Grillo osservano le proteste di Parigi

Roma Nei giorni più caldi per il governo, mentre l'esecutivo si prepara al confronto finale con l'Europa sulla manovra, l'eco delle proteste dei gilet gialli francesi si fa sempre più assordante anche in Italia. E c'è chi decide di cavalcare l'onda della battaglia parigina per mandare un messaggio all'Unione Europea.

Il vicepremier Matteo Salvini ne parla su Rai 3 intervistato da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, riferendosi all'atteggiamento della Commissione europea rispetto alla legge di bilancio. «Qualcuno vuole che anche da noi ci siano scene come a Parigi?», chiede il leader della Lega. «No, io voglio prevenirle intervenendo sulle imprese, ma anche sui nostri cinque milioni di poveri, con una manovra equilibrata. Ci vuole buonsenso e moderazione, ma a Bruxelles non possono metterci due dita negli occhi. Mi rifiuto di pensare che, con quello che sta succedendo - dice il vicepresidente del Consiglio - per uno zero in più o in meno qualcuno pensi a sanzioni, a commissariamenti». Il fantasma delle proteste parigine, dunque, per sollecitare l'Europa ad ammorbidirsi.

E sempre parlando delle violente proteste in corso in questi giorni a Parigi, questa volta alla manifestazione della Lega a piazza del Popolo di sabato scorso, Salvini ha anche attirato le critiche del ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian. «Guardate i gilet gialli, è evidente che chi semina povertà poi raccoglie protesta», ha detto Salvini ai suoi, scatenando la reazione del ministro. «Lascio a Salvini le sue parole perentorie - ha replicato infatti Le Drian - attualmente è alle prese con qualche difficoltà con le manifestazioni di decine di migliaia di persone sul progetto della Torino-Lione. Ad ognuno i suoi problemi».

E poi c'è Beppe Grillo. Anche lui a suo modo cerca di cavalcare le proteste d'Oltralpe. Dice di essere d'accordo su tutto con i gilet gialli, tranne sul motivo che ha fatto scattare la scintilla, e cioè l'aumento delle accise per i carburanti. «I gilet gialli - dice il fondatore del Movimento Cinque Stelle - hanno venti punti di programma, non parlano solo di tasse, vogliono il reddito di cittadinanza, pensioni più alte...tutti temi che abbiamo lanciato noi, ma sui giornali finiscono per aver contestato le tasse sulla benzina, cioè l'unica cosa giusta che ha fatto Macron».

Per Grillo, invece, che ne ha parlato con il Fatto Quotidiano, il prezzo della benzina dovrebbe essere molto più alto: «Considerando le esternalità negative prodotte dalle automobili, almeno il doppio di quello che paghiamo oggi».

PaTa

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