I pastori disertano. Assalto armato ad autocisterna

Non ci sono stati scontri ai seggi. Nuovi indagati per i blocchi, domani in prefettura il tavolo

I pastori disertano. Assalto armato ad autocisterna

Roma Neanche per le elezioni si sono fermati. Anche perché in una giornata così la protesta dei pastori sardi, decisi più che mai ad andare fino in fondo pur di ottenere un prezzo più equo per il latte ovino, fa ancora più rumore. Ma non c'è stato nessun intervento diretto nei seggi, come invece si era temuto dopo il fallimento della trattativa con gli industriali. L'unico episodio da segnalare si è verificato ieri mattina, nel nuorese, nelle vicinanze di Orune, sulla statale 389, dove è stata assaltata un'autocisterna che trasportava latte diretta ad un caseificio. Due individui armati di fucile e a volto coperto hanno costretto l'autista del camion a fermarsi e a versare in strada il latte. Poi sono fuggiti. È possibile che l'intenzione fosse quella di incendiare l'autocisterna, ma il commando avrebbe desistito dopo aver accertato che il mezzo assaltato era di un «padroncino» e non di un industriale. Mentre l'obiettivo non era quello di danneggiare un lavoratore autonomo, ma un importante caseificio.

A parte questo episodio le forze dell'ordine hanno tenuto la situazione sotto controllo in tutta l'isola e le votazioni si sono svolte senza particolari disagi. In qualche comune si sono registrate proteste pacifiche, sempre legate alla questione del prezzo del latte, con gruppi di pastori con le loro famiglie che hanno disertato le urne dopo che alcuni giorni fa avevano consegnato le schede elettorali al sindaco. La situazione in Sardegna è tesa da un paio di settimane. Giovedì scorso c'era stato un tentativo di risolvere la situazione, ma gli industriali non si erano presentati al tavolo del governo e la trattativa era fallita. Per questo alcuni portavoce dei pastori avevano minacciato blitz nei seggi elettorali, che alla fine non si sono verificati. Per le proteste dei giorni scorsi la palla è ora passata ai magistrati, che sono al lavoro per identificare i responsabili delle azioni dimostrative. Oltre ai dieci pastori già indagati dalla Procura di Nuoro per i blocchi stradali, altre sei persone sono finite nel mirino dei pm di Lanusei per il blocco del porto di Arbatax dello scorso 12 febbraio quando vennero rallentate le operazioni di imbarco su una nave in partenza per Civitavecchia. Mentre domani mattina il prefetto di Sassari, Giuseppe Marani, nominato commissario della filiera, ha convocato in prefettura la prima riunione del tavolo tecnico per il prezzo del latte.

Sulla vicenda, che in campagna elettorale ha creato attriti tra la Lega e il M5s, è intervenuto ieri Luigi Di Maio: «Dobbiamo rispettare la protesta dei pastori e stare attentissimi anche agli annunci che si fanno - ha detto il vicepremier - perché è un problema molto complesso e va risolto con misure complesse. Da parte del governo c'è la disponibilità a metterci i soldi e a fare un decreto prima possibile.

Su questo ci vuole massimo dialogo con le associazione di categoria e i rappresentanti dei pastori anche per scrivere le normative. Sono sicuro che saremo in grado di affrontare questo problema, finite le elezioni regionali sarde, in modo tale da evitare qualsiasi strumentalizzazione».

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