I pm di Milano indagano su Rousseau

Centomila euro raccolti dai militanti finiti alla piattaforma di Casaleggio

I pm di Milano indagano su Rousseau

Credevano di aiutare il Movimento 5 Stelle a organizzare un evento, e invece stavano finanziando Rousseau, il Grande Fratello controllato da Davide Casaleggio che incombe sui grillini: e che per la sua incontrollabilità è finito di recente nel mirino di una parte del movimento. Che gli intrecci di affari tra partito e piattaforma sia spesso inestricabile è noto da tempo. Ma ora la Procura di Milano starebbe indagando - come riferisce ieri l'Adnkronos - sull'esposto che alcuni dissidenti hanno trasmesso nelle settimane scorse. Al centro della denuncia, un piccolo gruzzolo - poco più di centomila euro - approdati nel 2017 sui conti della creatura di Casaleggio. Fondi che provenivano dalle sottoscrizioni dei militanti per tutt'altro obiettivo, la realizzazione di Italia5Stelle, la kermesse di Rimini che nel settembre 2017 incoronò Luigi Di Maio come candidato premier.

Una parte dei soldi raccolti tra la base vennero effettivamente utilizzati per l'evento in Riviera. Ma rimasero in cassa 119.800 euro, che vennero girati a Rousseau. Lo prevedeva l'atto costitutivo, che però era praticamente segreto: secondo i contestatori non era stato messo online, e vi apparve a cose fatte, dopo che erano partiti i mugugni.

Il fascicolo, firmato dall'avvocato Lorenzo Borrè, ex militante del M5s, e da altri dissidenti, in Procura non è rimasto a dormire. É stato aperto un fascicolo contro ignoti, prefigurando una ipotesi di reato che per ora non è stata resa nota. Entrambe le strutture che compaiono nella vicenda, Movimento e Rousseau, sono soggetti di diritto privato, e quindi la sottrazione o lo spostamento di fondi, se non c'è una denuncia dei rappresentanti legali, potrebbe non costituire reato. E non siamo di fronte nemmeno a una ipotesi di finanziamento illecito, come quella che investì il Movimento nel giugno sorso, con la rivelazione del presunto versamento di tre milioni di euro proveniente dal governo venezuelano, che aveva portato la stessa Procura milanese interrogare come persona informata sui fatti un altro dissidente grillino, Giovanni Favia.

È possibile, in astratto, che i pm meneghini configurino un reato di truffa ai danni dei militanti che hanno versato un obolo per un motivo, e che invece hanno finanziato un ente esterno.

La sensazione è che pero ora l'indagine si ancora in fase esplorativa, con l'obiettivo prioritario di capire quali siano i legami apparenti e quelli reali tra Movimento e piattaforma, un po' come sta avvenendo nelle indagini sulla Lega che si occupano di ricostruire dapprima le dinamiche interne alla galassia. Per ipotizzare o non ipotizzare reati, c'è poi tutto il tempo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica