I senesi premiano l'usato insicuro: Padoan passa ma con le ossa rotte

Il ministro strappa il 36,2 contro il 32,3 del leghista Borghi

I senesi premiano l'usato insicuro: Padoan passa ma con le ossa rotte

dal nostro inviato a Siena

Il sogno sfuma nella notte. I senesi sono sempre più inquieti e disorientati, ma alla fine premiano l'usato insicuro. Il ministro Pier Carlo Padoan rischia di uscire con le ossa rotte dal Palio del 4 marzo ma alla fine resta in sella e porta a casa il seggio uninominale della Camera: 36,2 contro il 32,3 dello sfidante Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, che comunque fa un figurone e porta il Carroccio alla stratosferica quota del 16,4 per cento.

Rocca Salimbeni, il quartier generale del potente istituto di credito, ha sempre un fascino fiabesco, ma la favola è finita e bisogna fare i conti con una realtà molto più prosaica. Meno soldi. Meno posti di lavoro. Meno gloria. E perfino la scomparsa dai radar dello sport che conta. Però, in qualche modo, i capitali gettati nella fornace senese dal Tesoro, gli oltre 5 miliardi spesi, hanno tamponato i guai, hanno attenuato se non spento la psicosi, hanno messo un argine alla paura. Una situazione diversa dalla vicina Arezzo dove il tracollo di Etruria ha colto di sorpresa migliaia di risparmiatori.

E così il caso Siena può perfino essere interpretato alla rovescia: qua l'elettorato non bastona un Pd in disarmo, con il segretario Matteo Renzi costretto alle dimissioni da una sconfitta che diventa una frana e si estende a mezza Toscana. Lucca, Massa, Pisa, la Versilia passano in blocco al centrodestra. La Linea gotica non tiene più, ma nella Toscana profonda qualcosa resiste nello sfacelo generale. Anche il collegio uninominale del Senato, che peraltro mette insieme le due città toccate dagli scandali bancari, viene conquistato per un pelo dal centrosinistra: dopo un estenuante testa a testa il viceministro Riccardo Nencini, socialista, batte per un'incollatura la leghista Tiziana Nisini. Forse lo sfaldamento dell'impero rosso, già avviato, è solo rinviato e il Carroccio ha messo la freccia, rastrellando percentuali sbalorditive: il 20 per cento ad Arezzo, dove il centrodestra fa saltare alla Camera il monopolio rosso, il 18 per cento a Livorno, la terra in cui fu battezzato il Partito comunista e in cui i Cinque stelle sono al governo, fra alluvioni e avvisi di garanzia.

Siena invece resta aggrappata alle promesse di Padoan e al piano di risanamento. Faticosissimo e tortuoso. Il titolo ha perso in un amen metà del suo valore e viaggia intorno ai 3,2 euro. Non solo: «Il contagio - ammonisce Borghi - non è finito e i risparmiatori continuano a scappare. In silenzio». Sussulti e scossoni fra le contrade di una città che ha smarrito il baricentro ma resta a sinistra.

Con i grillini, che non hanno saputo capitalizzare lo scontento generale, bloccati al 22,4 per cento. E con le elezioni amministrative alle porte. A maggio si torna alle urne e lo stato maggiore del Pd è già nel panico.

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