"I soldi sono stati erogati. E l'ex governatore doveva occuparsi del dissesto"

Il presidente dei deputati Fdi: "Su 1,6 miliardi, rendicontati solo 250 milioni"

"I soldi sono stati erogati. E l'ex governatore doveva occuparsi del dissesto"
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Lo scaricabarile e le polemiche non servono certo alle popolazioni colpite dall'alluvione. Soprattutto a emergenza ancora in corso. Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, interviene sul caso dei fondi e dei mancati interventi.

Onorevole Foti, chi sta speculando sulla pelle degli alluvionati?

«Basta leggere gli atti parlamentari. Già giovedì Angelo Bonelli parlava di un governo irresponsabile concludendo che neanche un euro fosse arrivato in Emilia Romagna. A questo punto non bisogna lamentarsi se qualcuno, dopo aver espresso la solidarietà con le popolazioni colpite e dopo aver ringraziato chi sta dando tutto sé stesso per aiutarle, prende in mano i dati e glieli ricorda».

E cosa dicono i dati?

«I dati dicono che Bonaccini è stato commissario per quasi dieci anni. E doveva occuparsi lui del dissesto idrogeologico. E poi ci sono 1,6 miliardi di euro che il governo Meloni ha tirato fuori sia per gli interventi immediati che per quelli necessari al consolidamento degli argini e ripristino degli alvei dei fiumi».

Dalla Regione però lamentano procedure molto lente per lo sfruttamento di quei fondi.

«Le procedure possono pure essere lente ma non si può negare l'evidenza: i fondi sono stati erogati. Se poi sono a fronte dell'1,6 miliardo erogato sono stati rendicontati soltanto 250 milioni di euro è chiaro che non si può non rilevarlo. Ci sono 114 interventi ancora in progettazione. Non lo dico io ma lo dice la Regione. Meglio non fare polemiche a questo punto. Per non parlare delle dichiarazioni della stessa Schlein che due anni fa se ne è scappata dalla Regione dopo aver avuto per due anni la delega su clima.

Anche Bonaccini, del resto, ha cambiato agone politico, scegliendo Strasburgo.

«Infatti. Ci dicono: con queste polemiche state facendo campagna elettorale. La campagna elettorale, però, la stiamo facendo proprio perché con un anno di anticipo Bonaccini ha scelto di candidarsi per l'Europa. Non siamo certo andati al voto anticipato per volontà del centrodestra».

Tra i temi più dibattuti è la scelta del commissario straordinario. Dalla Regione ribadiscono che sarebbe meglio affidare il ruolo al governatore.

«Questa era una richiesta fatta a suo tempo dal Pd e dallo stesso Bonaccini e fortunatamente non l'abbiamo soddisfatta».

Perché dice «fortunatamente»?

«Perché diversamente ci saremmo trovati un commissario alla ricostruzione che se ne andava a metà dell'opera. I fatti quindi ci hanno dato ragione della nostra scelta di affidare l'incarico al generale Figliuolo. Questo governo è stato previdente nell'evitare una situazione di imbarazzo».

Il generale Figliuolo scade a fine anno.

«Ritengo sarebbe saggio far concludere la fase di pianificazione a chi l'ha fin qui portata avanti. Ricordando che i 4,5 miliardi per i cosiddetti Piani speciali la Regione li ha validati soltanto a luglio. E comunque il governo sceglie i commissari non facendoseli dettare né da Tizio né da Caio».

A proposito di governo, c'è poi la questione delle assicurazioni.

«Un'assicurazione obbligatoria c'è già ma solo per le imprese, come stabilito dalla legge di bilancio dello scorso anno. Vale la pena fare un altro ragionamento.

Dal 1994 al 2011 abbiamo pagato qualcosa come 240 miliardi di euro per sismi e alluvioni. Non è dunque un'eresia parlare di assicurazioni, su base volontaria, visto che quei 240 miliardi sono praticamente una patrimoniale che hanno dovuto pagare tutti gli italiani».

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