Roma - Impegnato sì nella corsa per le primarie del Partito democratico, ma non al punto da abbandonare i suoi fedelissimi. Del resto Matteo Renzi ha sempre mantenuto un piede a palazzo Chigi. Capita così che l'attuale governo «Renziloni», come è stato sarcasticamente ribattezzato, abbia trovato zitto zitto una bella collocazione a Franco Bellacci, detto «Franchino». Di chi si tratta? Semplice, dello storico segretario particolare di Renzi, prima strettissimo collaboratore ai tempi dell'ex rottamatore sindaco, poi sua ombra a palazzo Chigi, soprattutto per ciò che concerne la gestione dei social network dell'allora presidente del consiglio.
Finita la parabola governativa di Renzi, però, era rimasto sul piatto un problema di non poco conto: cosa ne sarà di «Franchino»? La risposta è arrivata ieri, quando nell'ultimissimo aggiornamento dei consulenti di Palazzo Chigi è spuntato fuori proprio il nome di Franco Bellacci. Il quale, con un decreto firmato lo scorso 23 gennaio dal premier Paolo Gentiloni, finora passato completamente sottotraccia, è stato nominato esperto del Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica di palazzo Chigi, in pratica una struttura di supporto al Dipe, Dipartimento per la programmazione della politica economica. Dalla scheda viene fuori che l'incarico di Bellacci è stato fissato in due anni, dal 23 gennaio 2017 al 22 gennaio 2019. E peccato che nessuno sappia quale esecutivo sarà in carica a quella data. Ma la vicenda non finisce qui. Per il nuovo impegno Bellacci incasserà 80mila euro lordi. Dalle griglie pubblicate sul sito di palazzo Chigi non è possibile sapere se il compenso sia annuo o si estenda a tutto il mandato. Ma la risposta sembra arrivare dal Dpcm del 21 maggio 2013, quello che ha disciplinato la nuova struttura. In esso è stabilito che a 5 dei 15 componenti di cui il Nucleo si può avvalere spetta un compenso annuo lordo di 80mila euro. La stessa cifra oggi riportata accanto al nome di Bellacci.
Il fedelissimo renziano, peraltro, non è il solo a essere stato nominato di recente da Gentiloni come esperto della struttura. Con lui ci sono anche Vincenzo Galasso e Michele Angelo Quaglia, che sono stati appena confermati ma soltanto per un anno e a 45mila euro di compenso. Invece lo storico segretario di Renzi, caso fortunato, è riuscito a strappare una consulenza biennale fino al 2019.
Insomma, qualunque cosa accada lo scivolo dorato di un fedelissimo del giglio magico deve essere particolarmente comodo e lungo. La meritocrazia, o il «cambiaverso» di renziana memoria, per l'ennesima volta possono attendere.
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