Nadia Muratore
Un bambino di appena un mese, originario del Ghana ma residente a Torino con i genitori, è morto dopo una lunga agonia, il giorno successivo ad una circoncisione eseguita in casa a quanto pare un «medico» abusivo.
Subito dopo, però, al neonato è salita la febbre, sintomo probabilmente di un'infezione e, per abbassare la temperatura e non farlo soffrire troppo, i genitori gli avrebbero somministrato più dosi di paracetamolo, un farmaco analgesico e antipiretico che non si può dare a un neonato. Alla fine il cuore del bebè si è fermato. Quando i sanitari del 118 sono intervenuti, il bimbo era in condizioni gravissime e già in arresto cardiaco. Un'aambulanza lo ha portato all'ospedale Maria Vittoria, ma il piccolo è morto dopo nemmeno un'ora. Viste le gravi lesioni riportate dal neonato all'apparato genitale, i medici hanno immediatamente segnalato il caso alla procura che ha aperto un'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Antonio Smeriglio. La morte del bimbo nasce in un contesto di degrado e di ignoranza, un'arretratezza che ha portato i genitori a compiere un'operazion, in un ambiente inadeguato dal punto di vista igienico e sanitario, fino a non rendersi conto che il loro bambino stava morendo. Infatti a chiamare i soccorsi è stata una donna che, come loro, vive in uno stabile occupato di via Ciriè, una ex scuola ribattezzata Spazio popolare Neruda, dove abitano circa duecento stranieri, per lo più senza casa o sotto sfratto. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, i genitori del neonato hanno chiesto accoglienza nella struttura, la sera del 29 maggio e quando sono arrivati, il bimbo già non stava bene. Alcuni occupanti dell'ex istituto torinese, avrebbero riferito che il bambino avvolto in una benda di garza era già stato circonciso.
La madre del piccolo, sotto shock, dopo essere stata ascoltata dalla polizia è stata arrestata per omicidio colposo. Secondo Mustafa Qaddurah, pediatra e Consigliere del Centro Islamico culturale di Roma, quello della circoncisione fai- da- te, è un problema che riguarda migliaia di bambini, figli di immigrati. .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.