Beslan e i baby kamikaze. Ecco perché l'islam calpesta i più piccoli

I talebani entrano in una scuola pachistana e sparano in testa agli alunni

Beslan e i baby kamikaze. Ecco perché l'islam calpesta i più piccoli

A Peshawar, in Pakistan, al grido di «Allah è grande», i talebani hanno ucciso in una scuola 141 persone, per la grande maggioranza bambini.

Non c'è nulla per un uomo o una donna del nostro mondo che sia più comunicativo della parola «bambino»: significa amore, protezione, dovere. L'adorazione del Bambin Gesù è un luogo basilare della cultura occidentale, la nostra arte, la nostra letteratura sono popolate da sguardi infantili. Anche da noi avvengono episodi terribili contro l'infanzia, ma si tratta di bestemmie imperdonabili. Giusto Hitler mandò i bambini tedeschi a morire in divisa. Qui la divisa non c'è, ma nel mondo islamista c'è invece una disponibilità a uccidere in massa i bambini e anche a utilizzarli come armi letali. Per i talebani, gli iraniani, l'Isis, per sciiti e sunniti estremisti non c'è niente di importante quanto la vittoria finale dell'islam, e l'enorme numero di bambini si presenta come un'assurda svalutazione del loro valore. La strage della scuola di Peshawar in Afghanistan è stata fatta a sangue freddo, la strage per la strage: i talebani hanno fucilato i bambini sul posto e si sono anche dati la pena di spiegare: «Abbiamo colpito la scuola perché l'esercito colpisce le nostre famiglie: abbiamo voluto far sentire loro il nostro dolore». Questa immonda contabilità che si riferisce alle operazioni militari contro i talibani nel Waziristan convince invece che gli assassini non diano nessuna importanza né alle loro famiglie né a nessun valore umano, ma solo ai loro obiettivi politici purtroppo mai messi completamente a nudo o combattuti dal governo doppiogiochista, che adesso li condanna. Se vogliamo applicare gli schemi della guerra islamica, qui abbiamo una strage sunnita contro i sunniti stessi; ma se guardiamo ancora il diario di ieri, vediamo una strage invece stavolta sunnita, di Al Qaida, contro gli sciiti amici dell'Iran. Il risultato è sempre lo stesso: la strage degli innocenti. Infatti in Yemen uno scuolabus è esploso, sono state uccise almeno 15 scolare. Bambine ammazzate perché Al Qaida odia gli Houtis amici degli ayatollah. Bambine e bambini morti punteggiano la guerra islamista. Solo alcuni episodi: l'Iran nel 1980 utilizzò i suoi bambini come frangimine, li munì di una chiave di plastica per il paradiso appesa al collo, li mandò a saltare per aria sulle mine irachene per aprire la strada all'esercito. Circa 100mila bambini iraniani sono stati uccisi così. Ma la strage non conosce latitudine: tutti ci ricordiamo quella di Beslan, in Ossezia. Nel 2004 un gruppo di 32 ribelli ceceni sequestrò in un edificio scolastico 1.200 persone; quando le forze speciali fecero irruzione sparò senza pietà uccidendo 186 alunni. L'Isis si fa pregio, ai giorni nostri, di compiere continue stragi di bambini, ostentate nei video come complemento della conquista territoriale, e dei rapimenti e stupri di donne: la famosa frase «prima le donne e i bambini» nel caso dell'Isis ha un significato opposto, più sono deboli e più vengono uccisi. Così è accaduto con i bambini cristiani di Niniveh, con i bambini degli Yazidi. Varie testimonianze parlano di bambini decapitati le cui teste sono state infilzate su picche e messe in mostra. A Raqqa si è parlato di 300 bambini rapiti. Il loro uso è quello di piccoli guerriglieri destinati alla strage e alla morte. Le «università» in cui si fa ai bambini il training militare sono diffuse in tutto il mondo islamico, gli si riempie la testa di dottrine bellicistiche e gli si mette in mano un fucile. Hamas fa così, con una bella fascia verde in testa. I talebani prelevano i bambini dalle madrasse e li usano come bambe umane: vengono equipaggiati di Ied (Improvise Explosive Devices); circa 250 bambini sono stati fermati negli ultimi cinque anni per questo. Una bambina di 10 anni ha raccontato che suo fratello, un talebano, ha cercato di farla saltare per aria a un check point. I palestinesi hanno teorizzato l'uso dei piccoli shahid : bambini con la cintura da suicida sono stati scoperti e salvati dagli israeliani all'ultimo momento; Arafat l'ha teorizzato: «Che c'è di più grande di quando un piccolo eroe diventa uno shahid (un martire)?», disse.

Durante la seconda intifada 40 bambini sono stati coinvolti in attentati suicidi, 29 i terroristi suicidi sotto l'età di 18 anni.

C'è una simmetria evidente nel mandare i bambini alla strage e all'assassinio: in ambedue i casi è evidente il disprezzo per la loro vita. La scuola, è solo strumento di indottrinamento. Malala, premio Nobel fu colpita perché andava a scuola. Ieri ha fatto sentire la sua voce di bambina ancora in vita per caso, fra tanti.

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