Gli italiani sono degli analfabeti sanitari: uno su tre non capisce le notizie dei media

Indagine sulla popolazione europea: nel nostro Paese vince l'"infodemia"

Gli italiani sono degli analfabeti sanitari: uno su tre non capisce le notizie dei media

I cittadini europei trovano difficile giudicare le diverse opzioni di trattamento o utilizzare le informazioni dei media per prevenire le malattie o trovare informazioni su come gestire i problemi di salute mentale. L'infodemia da Covid, cioè le eccessive informazioni spesso non vagliate con accuratezza in questo periodo pandemico, spesso ha peggiorato alcune situazioni: 42.445 cittadini di 17 paesi dell'Unione Europea (dei qualui 3.500 italiani) sono stati coinvolti in una indagine su diversi aspetti dell'alfabetizzazione sanitaria, che ha spaziato dalla comunicazione con i medici alla navigazione sul web, dalle vaccinazione alla qualità della vita correlata alla salute, analizzate poi in relazione ai costi sanitari. In particolare nel nostro Paese uno su tre ha risposto con «molto difficile» o «difficile» alle domande, rispetto a una media del 23 per cento. Ciò si riflette, nel campione italiano, in un 23 per cento di persone con livello di conoscenza inadeguato, 35 problematico, 34 sufficiente e 9 eccellente; le percentuali corrispondenti nel campione complessivo dei 17 paesi partecipanti sono 13, 32, 40 e 15. Data l'emergenza della pandemia, l'Italia ha aggiunto un modulo specifico di 16 domande, riguardanti le difficoltà nel reperire, comprendere, valutare e prendere decisioni in base alle informazioni sulla salute disponibili. Nonostante spesso si confondano la solidità o la mancanza di uno studio scientifico con un semplice punto di vista, il tutto condito dalle immancabili fake news, è emerso che un italiano su due riesce ugualmente a orientarsi nelle informazioni o almeno ritiene di riuscirci, così come per il 17 per cento le domande sulla pandemia sono molto facili e per i restanti molto difficili. Nel complesso, dall'indagine emerge che la distribuzione dei livelli di alfabetizzazione sanitaria varia ampiamente anche all'interno dei Paesi e può anche essere influenzata dalle differenze nelle metodologie applicate: tra il 25 e il 72 per cento degli intervistati è stato identificato come soggetto con problemi di alfabetizzazione sanitaria. Un'ampia percentuale ha riscontrato difficoltà nel giudicare le diverse opzioni di trattamento farmaceutico o chirurgico, nell'utilizzare le informazioni dei media per prevenire le malattie e nel trovare informazioni su come gestire i problemi. Inoltre è risultato più difficile giudicare l'affidabilità delle informazioni se vengono offerte con interessi commerciali e utilizzare le informazioni per aiutare a risolvere un problema di salute. Ugualmente per il tema delle vaccinazioni: giudicare quali sono necessarie e trovare informazioni su quelle raccomandate sono state percepite come i compiti più difficili.

«Abbiamo bisogno di soluzioni mirate per superare il gradiente sociale dell'alfabetizzazione sanitaria, poiché è un punto fondamentale della promozione della salute e del sostegno alle persone, per affrontare le complesse sfide dei tempi attuali», afferma Ruediger Krech, Direttore del Dipartimento per la promozione della salute dell'Oms.

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