Il "kit del nuovo partigiano" per i bambini che fa infuriare Lega e FdI

L'amministrazione comunale di Usmate Velate (MB) ha promosso l'iniziativa di un'associazione del territorio rivolta ai bambini tra i 7 e i 12 anni di ritirare sacchetti contenenti regali e gadget evocativi della Resistenza e della lotta partigiana

Il "kit del nuovo partigiano" per i bambini che fa infuriare Lega e FdI

A pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile, c'è chi ha pensato di rispolverare le reminiscenze belliche di 80 anni fa per avvicinare i bambini ai valori della Resistenza.

Succede ad Usmate Velate, comune di circa 10mila abitanti della Monza e Brianza, dove il Comune ha sostenuto e rilanciato l'idea della compagnia teatrale Piccoli Idilli di ideare un "kit del nuovo partigiano" da destinare ai ragazzi dai 7 ai 12 anni. Si tratta di un sacchetto che contiene il testo e lo spartito di Bella Ciao, la bandiera tricolore, una nota descrittiva sul 25 aprile e sulla Resistenza, e un "tesserino del nuovo partigiano" sul quale apporre la foto del bambino e la scelta del suo "nome di battaglia" (si può scegliere tra i vari Folgore, Tigre, Noce, Luce, Settembre, Valaperta, Jazz, Colt, Mosca etc.).
I sacchetti, che possono essere ritirati gratuitamente presso la biblioteca, per fortuna non obbligheranno nessun bambino ad armarsi e andare nei boschi, ma serviranno nell'intento del Comune ad arricchire l'iniziativa di più ampio respiro che prevederà delle "staffette" di membri della compagnia teatrale che fuori dalle abitazioni dei "nuovi partigiani", si esibiranno con spettacoli a sorpresa dedicati alla Resistenza.

Per il Comune, guidato da Lisa Mandelli, esponente di una lista civica con connotati di sinistra, si tratta di un modo per "avvicinare i più piccoli ai valori della democrazia e della libertà mai così importanti come in questo momento. Ogni famiglia potrà sperimentare, divertirsi e riflettere in piena autonomia, avviando un percorso di costruzione della coscienza civica dei propri figli".

Il richiamo alla retorica di guerra, specie poiché destinato ai più piccoli, non è piaciuto però ai consiglieri comunali di opposizione.
Vanessa Amati (FdI), dice al Giornale.it: "Si tratta di indottrinamento scolastico. La Resistenza viene già insegnata sui libri di scuola. Non c'è alcuna necessità di ricevere in dono un kit per giocare alla guerra contro un nemico che non esiste più".
Daniele Ripamonti (Lega), invece, precisa che la critica non è rivolta alla ricorrenza in sé, bensì alla spettacolarizzazione della guerra: "Non se ne sentiva il bisogno - dice al Giornale.it - Tutti gli anni sia maggioranza che opposizione hanno partecipato insieme alle celebrazioni in Piazza del Comune. In questo modo invece la ricorrenza rischia di essere strumentalizzata, per di più di fronte a bambini di 7 anni. Questi argomenti sono già studiati ampiamente sui libri di scuola. Temiamo che dietro quest'idea si nasconda un intento propagandistico. Mi meraviglia, poi, che nella maggioranza siano presenti anche rappresentanti di quella che fu la vecchia Dc, in silenzio di fronte a un'idea da Giunta di monocolore rosso. La Resistenza non fu solo quella della Brigata Garibaldi. Anzi".

A queste accuse, l'assessore alla Cultura Mario Sacchi, risponde attraverso Il Giornale.it: "Ci accusano di propaganda da regime nordcoreano, in realtà questa iniziativa contiene anche dei semi per piantare un fiore e ricordare l'eccidio di Valaperta. Anziché scrivere sui social i membri dell'opposizione avrebbero dovuto ritirare un kit e studiarlo.

Non pensiamo che ci sia un nemico armato da combattere, ma c'è da tenera alta l'attenzione contro movimenti che si dichiarano apertamente fascisti. Per noi si tratta di un'iniziativa culturale, ed è volta a veicolare i valori fondanti della democrazia. Se oggi qualcuno trova divisivo il concetto di libertà è bene che studi il regime nazi-fascista".

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