L'"esploratore" Fico si perde nella giungla: non ha nulla in mano

M5s, Pd e Leu indicano Conte al presidente incaricato. Italia viva ci sta ma non fa nomi

L'"esploratore" Fico si perde nella giungla: non ha nulla in mano

Pd, Cinquestelle e Leu uniti per Giuseppe Conte, Italia Viva pronta a trattare, ma «senza l'imperativo di un governo politico a tutti i costi». La prima giornata di consultazioni di Roberto Fico non produce alcuna fumata bianca. Il capo politico di M5S Vito Crimi e il segretario del Pd Nicola Zingaretti incontrano il presidente della Camera e alzano una sorta di Linea Maginot a sostegno del presidente del Consiglio uscente. Una mossa concertata al fine di mostrare all'esterno compattezza e convincere Matteo Renzi a fare marcia indietro e dirottare altrove le sue richieste (per l'ex sindaco di Firenze si parla di una poltrona pesante tra quella del ministero della Giustizia, quella dell'Economia, oppure la casella occupata dal supercommissario Domenico Arcuri). Con un obiettivo alla fine condiviso da Pd e Cinquestelle così come da Italia Viva: circoscrivere la maggioranza nel recinto in cui si è mosso il governo uscente e arrivare alla fine della legislatura, senza sperimentare le urne e la trappola di una sconfitta (elettorale) annunciata.

«Il Pd è impegnato con grande determinazione alla scrittura di un programma di fine legislatura sostenendo Conte nel mandato, partendo dalle forze che hanno votato l'ultima fiducia per un lavoro collegiale» dice Nicola Zingaretti. «L'obiettivo di costruire un programma di legislatura deve essere in assoluta sintonia con la voglia degli italiani di guardare al futuro con fiducia». Sui social poi il segretario dem sviluppa ancora di più il suo sostegno incondizionato all'avvocato pugliese. «Il Pd ribadisce di indicare Conte come la sola personalità capace di raccogliere i consensi necessari. Ha lavorato con noi ed è in grado di garantire equilibrio e un'immediata ripartenza».

I toni e le parole usate dai Cinquestelle ricalcano in fotocopia le parole di Zingaretti. Ma dopo la grande offensiva contro Renzi ora veti e preclusioni sono cancellate in nome della realpolitik. I penastellati chiedono oltre allo scontato sostegno a Conte di eliminare dal tavolo i temi «divisivi», primo fra tutti il Mes, ed elaborare un patto di programma, con tanto di indicazione di temi e tempi, sottoscritto da tutti i partiti della maggioranza «pubblicamente e solennemente».

«Abbiamo ribadito che la scelta di Conte come guida del governo è indiscutibile. E su quella che ancora si può costruire un grande lavoro» dice Vito Crimi. «Chiediamo un cronoprogramma firmato dai partiti, dettagliato che dia comunicazione certa del lavoro che il governo dovrà fare». Crimi si sofferma poi a rilanciare lo stop al Mes. «Abbiamo chiesto che siano accantonati alcune temi, strumentali e divisi, penso al Mes» e «si prenda atto che non c'è una maggioranza che lo appoggia».

In serata, dopo un'ora e venti di colloquio, è la volta di Matteo Renzi prendere la parola. La richiesta è che ci si ritrovi sui contenuti e quindi su un documento scritto e si tenga aperta la porta al Mes. «Serve un investimento sulla sanità all'altezza delle aspettative dell'Italia. Per questo abbiamo chiesto al presidente incaricato di verificare» un accordo sui temi che Italia viva pone. «Serve un metodo condiviso e soprattutto un documento scritto. Per noi è fondamentale», aggiunge. Italia viva preferisce un governo «politico a uno istituzionale. Siamo a disposizione del presidente Fico per trovare un punto di caduta». Un confronto che per il momento non si è concentrato sul sì o sul no a Giuseppe Conte. «Siccome questa non è una crisi che nasce dai caratteri, dalle simpatie e dalle antipatie, noi siamo pronti a fare la nostra parte su un documento in cui è scritto chi fa cosa. Sono ripetitivo, ho sempre detto che i nomi arrivano dopo. Il dibattito è sui contenuti ed è il metodo che giustamente sta portando avanti il presidente Fico. Non abbiamo discusso di nomi, sono importanti ma arrivano alla fine».

Con una postilla: «Il Mes serve, cercheremo di capire le ragioni di M5S. Ma se noi siamo disponibili a farci carico a trovare delle soluzioni, vogliamo assicurarci che sia così anche per gli altri: noi vogliamo un governo politico ma non a tutti i costi».

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