Alla fine il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese (nella foto), dopo mesi di imbarazzante silenzio ha deciso di darsi una svegliata ed è andata a Lampedusa, dove la situazione migranti sta creando non pochi problemi alla popolazione. Nonostante chi a sinistra minimizza il problema, i residenti dell'isola e quelli siciliani lamentano l'arrivo in massa di clandestini che, in barba alle norme anti-Covid, fuggono anche in presenza di tampone positivo e si assembrano su tutto il territorio nazionale. La titolare del Viminale ieri ha cercato di rassicurare gli animi: «L'attenzione del governo per Lampedusa è massima - ha detto ai presenti - Tutti i migranti che sbarcano su queste coste verranno sottoposti a test sierologici. Cercheremo delle soluzioni per non pesare su questa comunità». E proprio mentre il ministro parlava, un barchino con 8 tunisino è approdato al molo Favarolo.
Un controsenso se si pensa che i voli da Paesi come il Bangladesh sono stati bloccati proprio per evitare contagi e si consente, invece, l'immigrazione clandestina. Ieri con lei c'era anche il capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli. Nell'incontro con il sindaco Salvatore Martello i due hanno ascoltato le diverse richieste, ma si sono dimenticati di spiegare, ad esempio, perché i sindacati di polizia non possano entrare in hotspot e centri migranti per verificare le condizioni di lavoro, sempre più disagiate e a rischio dei loro colleghi. A tal proposito, il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, fa sapere che 20 agenti sono in quarantena fiduciaria a Udine per essere venuti a contatto con migranti positivi arrivati attraverso la rotta balcanica e fermati su un furgone guidato da un passeur nei giorni scorsi: tre bengalesi erano avevano il coronavirus. «La politica - chiarisce - si deve prendere le proprie responsabilità, il ministro dell'Interno e il capo della polizia in primis devono garantire la salute dei poliziotti, di tutte le forze dell'ordine e di tutti i cittadini».
Tornando alla Lamorgese, ha promesso lo smaltimento dei relitti delle imbarcazioni approdate sull'isola (al 16 luglio risultano demolite 45 imbarcazioni mentre altri 97 relitti, semiaffondati o giacenti sul molo Favarolo, sono stati trasportati in un deposito in attesa della demolizione). Ha quindi chiarito che a breve incontrerà il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. Il sindaco Martello dopo tante polemiche sembra essersi ammorbidito: «Con la presenza del ministro Lamorgese il governo ha fatto sentire una delle sue voci più autorevoli a Lampedusa», ha detto. Mentre il prefetto di Agrigento ha ricordato che ai migranti sono stati fatti 1.487 test sierologici.
Soldi che, se si fosse deciso di fermare coscienziosamente gli sbarchi, avrebbero potuto essere risparmiati e dati agli italiani che continuano, dopo la crisi dovuta al lockdown, a essere in sofferenza economica. Un'opzione che il governo non solo sembra non voler prendere in considerazione, ma che viene del tutto scartata a favore di un'invasione che, è chiaro, a qualcuno dei vantaggi li porta.
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