La Lega oltre quota 31%: ora toglie consensi ai Cinque Stelle

Il M5s scende sotto il 30%. Il partito di Salvini continua a erodergli voti e in quattro mesi cresce del 14%

La Lega oltre quota 31%: ora toglie consensi ai Cinque Stelle

Il centrodestra va avanti a valango. A trainarlo è la Lega di Matteo Salvini che, almeno nei sondaggio, sembra non arrestarsi più. Secondo le ultime rilevazioni fatte da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, il Carroccio sarebbe al 31,2%. È quasi il 14% in più rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo. L'avanzata sembra erodore anche i voti del Movimento 5 Stelle che, negli ultimi quattro mesi, ha perso ben tre punti ed è sceso sotto il 30% dei consensi.

"Non era mai capitato che a meno di quattro mesi di distanza dalle elezioni - spiega Pagnoncelli sul Corriere della Sera - si manifestasse una mobilità elettorale tale da far quasi raddoppiare i consensi per una forza politica che è uscita al terzo posto dalle urne ed oggi è prima". L'exploit del Carroccio è ormai un dato consolidato. Solo un nuovo voto potrebbe quantificarlo con esettezza. Per la Supermedia settimanale elaborata da YouTrend per l'agenzia Agi, il partito di Salvini avrebbe raggiunto la soglia del 28%, mentre per Pagnoncelli avrebbe addirittura superato il 31%. Due dati che dicono la stessa cosa: la Lega continua crescere, anche grazie al pugno duro usato dal ministro degli Interni per risolvere l'emergenza immigrazione. "La Lega - spiega Pagnoncelli - consolida il proprio consenso presso tutti quei segmenti sociali che l’hanno scelta il 4 marzo e aumenta in modo particolare tra i ceti più popolari, le persone meno istruite, casalinghe, pensionati e disoccupati e tra i cattolici che partecipano saltuariamente alle funzioni religiose".

Secondo l'analisi riportata dal Corriere della Sera, la forza di Salvini dipende soprattutto dalla "sostanziale continuità nella strategia comunicativa rispetto alla campagna elettorale". A premiarlo, però, non sarebbe solo la risolutezza con cui ha affrontato e fermato gli sbarchi degli immigrati e la fermezza con cui ha inchiodato l'Europa alle sue responsabilità, ma amche la determinatezza nel continuare a usare "toni aggressivi nei confronti di avversari politici, esponenti delle istituzioni nazionali ed europee (il presidente Macron su tutti) e personaggi pubblici (da Balotelli a Saviano".

In questo modo, "pur occupando un’importante carica istituzionale - spiega Pagnoncelli - si è sottratto al processo di istituzionalizzazione, non a caso continua a esibire accuratamente sulla giacca il simbolo di partito e sarà protagonista del tradizionale raduno di Pontida di domani".

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