Lega soddisfatta: "Una manovra coraggiosa. Raggiunti risultati importanti"

"La manovra è chiusa. Siamo soddisfatti, ci sono le misure chieste dalla Lega"

Lega soddisfatta: "Una manovra coraggiosa. Raggiunti risultati importanti"

«La manovra è chiusa. Siamo soddisfatti, ci sono le misure chieste dalla Lega». Il braccio di ferro tra partiti della coalizione va avanti per tutta la giornata. E alla fine Matteo Salvini - uscendo dal vertice di governo alla Camera con Giorgia Meloni, Giancarlo Giorgetti, Antonio Tajani, Maurizio Leo e Alfredo Mantovano - saluta il risultato finale manifestando piena soddisfazione. Lo stesso fa Giorgetti che definisce la manovra «coraggiosa».

È chiaro che di fronte a una Legge di Bilancio in cui due terzi degli stanziamenti vanno a sostegno dell'emergenza bollette per famiglie e aziende, le richieste più di bandiera devono essere smussate e devono fare i conti con le risorse presenti in cassa. «Ma ci sono cinque anni di tempo, lavoreremo per sostenere famiglie e imprese», insistono dal Carroccio. «Su pensioni, tetto al contante, flat tax e bonus per le quotazioni abbiamo già ottenuto risultati importanti». Per le pensioni la formula trovata per superare la legge Fornero è «41+62», una soluzione ponte, spiega il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, per dedicare l'anno prossimo a mettere in piedi una «riforma pensionistica complessiva» insieme alle parti sociali. Sulla flat tax viene confermato l'aumento della soglia (da 65 a 85mila euro) per autonomi e partite Iva. Un risultato concreto che fa a favore dell'elettorato del Nord da riconquistare.

C'è poi il nodo benzina. Alcuni dirigenti della Lega, tra cui Massimiliano Romeo, spingevano per un mantenimento pieno delle attuali agevolazioni. Il ministro dell'Economia, però, ha scelto una strada realista. Dal primo dicembre lo «sconto» sui prezzi dei carburanti verrà ridotto, passando dall'attuale taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l'Iva si tradurrà a dicembre in 18,3 centesimi in meno. Un aiuto che, complice la riduzione dei prezzi alla pompa, dovrebbe essere più tollerabile dai consumatori.

C'è poi la questione dell'Iva. Lega e Forza Italia avevano guardato con favore alla possibilità di ridurre o azzerare l'imposta su pane, pasta e latte, Salvini ha provato fino all'ultimo a far rientrare la misura, ma anche su questa ipotesi (costerebbe circa mezzo miliardo di euro) pendeva la scure delle coperture finanziarie. Alla fine si decide di soprassedere. Ma ora si ragiona su una social card, una carta risparmio fornita dai Comuni alle famiglie in difficoltà con un fondo ad hoc di 500 milioni.

La Lega ottiene invece il bonus Ipo, il credito di imposta sui costi di quotazione. Nel disegno di legge c'è la proroga ma non è chiaro come verrà quantificato. La misura prevede che le PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione possano usufruire di un credito d'imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute. Grande soddisfazione per Matteo Salvini per il via libero al finanziamento di un piano infrastrutturale che rilancerà anche il ponte sullo Stretto.

C'è poi il tema del cuneo, su cui Durigon spiega che si cercherà di fare «il massimo sforzo considerando che questa è una finanziaria che vede come attore principale il caro bollette. I tre quarti delle risorse sono destinate a tutelare aziende e cittadini. E questo vuol dire salvare posti di lavoro».

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