"Leonor lascia la Spagna come il nonno" Caos per l'attacco della tv pubblica al re

La figlia di Felipe studierà in Galles. Il paragone con Juan Carlos, in esilio ad Abu Dhabi, non piace ai popolari: «Deriva senza limiti»

"Leonor lascia la Spagna come il nonno" Caos per l'attacco della tv pubblica al re

Madrid Non era mai successo che un canale della televisione pubblica spagnola, Rtve, attaccasse, anche se con molta ironia, un membro della Borbone. Soprattutto se l'obiettivo è il più indifeso: l'Infanta Leonor, 15 anni, primogenita di re Felipe VI e della regina Letizia, e prima in linea di successione al trono di Spagna con il titolo di principessa delle Asturie.

È accaduto e caduto come un fulmine sul Palazzo della Zarzuela, sede dei reali, lo scorso mercoledì nel telegiornale di Tve 1 delle ore quindici, quando gli spagnoli pranzano. In un servizio in cui si annunciava che la principessa Leonor il prossimo autunno avrebbe lasciato Madrid per studiare in un prestigioso college in Galles, il giornalista incaricato alla grafica del servizio ha titolato: «Leonor se ne va dalla Spagna, come suo nonno», alludendo chiaramente al re benemerito Juan Carlos I che, per motivi giudiziari, ad agosto ha lasciato il Paese per trasferirsi prima a Dubai, e poi ad Abu Dhabi, in modo da evitare le domande dei magistrati, ora che l'ex re non ha più lo scudo reale ed è processabile come un normale spagnolo.

Immediata la reazione dei partiti conservatori: «La tv pubblica va oltre la sua linea editoriale comunista e ora attacca anche la principessa di quindici anni», ha gridato dall'emiciclo del Congresso Macarena Montesinos, deputata del Partito Popolare e ha chiesto la testa del direttore dell'Informazione di RTVE, Enric Hernández, accusato di «avere trascinato senza alcuna decenza il primo canale pubblico nel degrado più assoluto». Il quotidiano online «Libertad Digital» ha parlato di «azione ripugnante contro i Borbone» e ha chiesto «il ritorno alla sobrietà dopo una gestione delle notizie da mentecatti». Dal calle Genova, sede del Pp di Pablo Casado, ora all'opposizione, ieri una nota avvertiva che «La Rtve pubblica che noi tutti paghiamo è stata totalmente asservita alla volontà del Psoe e di Podemos, diventando un megafono di partito pronto ad attaccare pretestuosamente la principessa delle Asturie», parlando di una vergognosa campagna condotta dal vice-premier Pablo Iglesias per screditare la Corona.

Ieri mattina, Rtve ha risolto l'incidente licenziando l'autore del servizio, il giornalista Bernat Barracchina che, si è scoperto essere dipendente di una società esterna di produzioni televisive, la Tesseo, che aveva confezionato esternamente la notizia. Il colpevole del titolo de La Hora de la 1, l'equivalente del nostro tiggì Rai1, mentre lasciava il posto, ha scritto su Twitter, rincarando l'ironia. «Mi hanno licenziato come il nonno di Leonor», accompagnando il tweet con il video in cui l'ex sovrano Juan Carlos, nel 2014 abdicando per il figlio Felipe, dichiarò: «Mi dispiace molto. Ho sbagliato. Non succederà più».

Intanto, Podemos, ieri, ha annunciato in coda a una conferenza stampa, una legge per depenalizzare il reato d'ingiuria verso i reali. La parte socialista dell'esecutivo di coalizione, invece, ha tentato, senza troppi sforzi, di ignorare le continue vessazioni del suo partner.

Sui Socialisti di Spagna pende un altro pasticcio editoriale che ha fatto molto discutere.

La presidente dei Rapporti con gli Enti pubblici, Rosa María Mateo, un anno fa, aveva approvato e sostenuto un programma firmato e condotto da Jesús Cintora, giornalista polemico radicale di estrema sinistra, che Mediaset aveva licenziato per la sua comprovata militanza politica.

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