"L'eredità di Zingaretti? 9,3 miliardi di debiti"

9,3 miliardi di debiti trovati nelle pieghe dei bilanci di Asl e ospedali.

"L'eredità di Zingaretti? 9,3 miliardi di debiti"

Roma. Siamo in pieno conto alla rovescia per assistere al nuovo corso della Regione Lazio targata centrodestra. Per la fine della prossima settimana - questa la promessa del neo presidente Francesco Rocca - sarà presentata la nuova giunta. Quanto invece a entusiasmi e festeggiamenti il tempo sarà davvero limitato considerando che il nuovo esecutivo si dovrà subito mettere al lavoro per definire il rendiconto annuale: bilancio consuntivo e preventivo.

Al momento vige l'esercizio provvisorio: pagamenti di stipendio e spese ordinarie. Insomma di matematica certezza, a oggi, ci sono soltanto i debiti trovati nelle pieghe dei bilanci di Asl e ospedali, ma soprattutto l'enorme ammontare di mutui sospesi in capo alla prima giunta Zingaretti per 9,3 miliardi, la cui rata scadrà a partire da gennaio 2024. In coda il resto del debito sottoscritto fino a 27,9 miliardi. Tutto certificato dalla Corte dei conti. Certo è che con una voragine siffatta appare davvero limitato il margine di manovra per il governatore Rocca: «Il Lazio è a rischio di grave compromissione. L'esposizione debitoria esiste e va affrontata perché non deve pregiudicare la gestione dell'assistenza», chiarisce ma senza lasciarsi intimidire: nei prossimi giorni incontrerà i manager delle aziende sanitarie con lo scopo di regolare i tempi di attesa nei dipartimenti di pronto soccorso: «e ridare il giusto valore etico e morale alla sanità» ha affermato. È evidente che sulla situazione debitoria il neogovernatore potrà chiedere aiuto al governo Meloni e forse, affidarsi all'ipotesi di una nuova cartolarizzazione delle tranche successive. Nel capitolo dei buoni propositi dovrà essere affrontata anche la questione rifiuti con la realizzazione del termovalorizzatore in collaborazione con Roma capitale, ma non in contrasto.

Così la gestione dell'edilizia residenziale pubblica: qui Rocca punta l'indice sul degrado di Corviale (il palazzone di un chilometro al Portuense) dove non c'è manutenzione alcuna: «un modello che induce a vivere in uno stato di illegalità e degrado» chiosa.

C'è però anche qualche sezione apparentemente più leggera riferita all'economia del mare che avrà un suo assessorato, al fianco di una specifica area destinata alla cultura e alle bellezze del territorio regionale.

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