Letta, Draghi o Calenda? Il centrosinistra è alle prese col nodo alleanze e premiership. Nessuno sembra volerla, ma alla fine ognuno la rivendica per sé.
"Ho letto ieri, sulle agenzie, la discussione sulla premiership, una discussione che ho trovato surreale", ha detto Enrico Letta nel corso della direzione del Pd allargata ai gruppi parlamentari. Poco dopo, il segretario del Pd si è detto pronto ad assumersi “il ruolo di front runner” della campagna elettorale del partito, ma ha aggiunto:"La narrazione dovrà essere netta e chiara sulle nostre posizioni. Le alleanze elettorali che faremo non inficeranno la narrazione su cosa siamo noi". Insomma, tramontata l’idea di un campo largo che comprenda anche il Movimento Cinque Stelle, il Pd deve individuare i compagni di viaggio con cui affrontare la sfida elettorale contro il centrodestra. Uno degli interlocutori principali di Letta sembra essere Carlo Calenda, il leader di Azione che inizialmente voleva dar vita a un terzo polo riformista alternativo ai populisti di destra e di sinistra, mentre ieri ha presentato la sua idea di “fronte repubblicano” aprendo anche a un’alleanza col Pd. "Noi pensiamo a un governo Draghi bis con una forte componente riformista e ci candidiamo a far questo, ma un Paese non si può fermare solo ad una persona. Se domani Draghi dicesse che non è disponibile allora mi candiderei io", ha detto oggi Calenda a Skytg24.
Matteo Renzi, ai microfoni del Tg5, ha commentato positivamente l’incontro che ha avuto proprio con il leader di Azione. “Un incontro tra amici, ma l'amicizia non è sufficiente, bisogna vedere se condividiamo le idee", ha sottolineato il leader di Italia Viva che ieri aveva lanciato il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, come candidato premier al posto di Letta visto che è stato capace di battere la Lega in un momento in cui sembrava invincibile. E non ha risparmiato critiche al suo ex partito:“Il Pd è andato molto a zig zag in questi anni, una volta era per Conte, una volta era per Draghi...
Noi invece siamo sempre andati per la nostra strada, spero finalmente che il Pd si chiarisca le idee", ha chiosato Renzi, annunciando di essere pronto alla corsa solitaria, a meno che "qualcuno accetti le nostre idee". In caso contrario"Noi abbiamo coraggio, libertà e fantasia per andare da soli".
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