"Mussolini...". Letta stravolge la Storia pur di attaccare la Meloni

Enrico Letta, segretario del Pd, purdi andare contro Giorgia Meloni, dichiara che Benito Mussolini vinse le elezioni, ma è un falso storico

"Mussolini...". Letta stravolge la Storia pur di attaccare la Meloni

Enrico Letta agita lo spauracchio del fascismo, ma sembra non azzeccarne una. "Anche Mussolini ha vinto le elezioni", ha detto ieri il segretario del Pd per criticare Giorgia Meloni che aveva sottolineato come il premier ungherese, Viktor Orban, sia stato eletto democraticamente.

Una frase che lascia alquanto stupiti. Pare molto strano, infatti, che un uomo colto e preparato come Letta, che ha insegnato persino in Francia nella prestigiosa Haute Ècole de Commerce di Parigi, dovrebbe sapere che il fascismo non è nato dopo libere elezioni. Ricapitoliamo brevemente. Benito Mussolini nasce come socialista poi, dopo la Prima Guerra Mondiale, con il famoso discorso di piazza San Sepolcro a Milano, il 23 marzo 1919, fonda i fasci di combattimento. Il Partito nazionale fascista nascerà solo due anni dopo, il 9 novembre 1921. Ed è proprio in quell'anno che i fascisti si presentano per la prima volta alla prova delle urne, sotto le insegne della lista Blocco Nazionale che comprendeva i liberali giolittiani e i nazionalisti di Enrico Corradini. L'esordio fu buono, ma non sufficiente a dare la maggioranza a Mussolini dato che il Pnf arrivò terzo ottenendo solo il 19%. Il primo partito, col 25% dei voti, fu il Psi, seguito dai cattolici del Partito Popolare che presero il 20%. Un tale risultato portò a un periodo di grande instabilità politica che si concluse dopo la Marcia su Roma del 28 ottobre 1922, al termine della quale il re Vittorio Emanuele III diede l'incarico a Mussolini di formare un governo d'emergenza di cui facevano parte anche i popolari e i liberali e che durò fino alle elezioni Politiche del 1924. Furono quelle a decretare la vittoria di Mussolini, ma non si possono certo definire elezioni libere. Anzi, per l'occasione fu emanata la legge Acerbo che introduceva un premio di maggioranza per la lista che avesse superato il 25% dei consensi. La lista Nazionale, o "listone" superò il 60%, segno evidente che le elezioni furono "pilotate", se così si può eufemisticamente dire.

Certamente non è un merito che il fascismo abbia preso il potere attraverso la Marcia su Roma, ma non è questo il problema. Il punto è che, più o meno consapevolmente, Letta ha confuso il fascismo con il nazismo. Chi, infatti, vinse delle votazioni democratiche fu Adolf Hitler nel 1932 quando in Germania si votò per le elezioni parlamentari e il partito nazionalsocialista entro in Parlamento con il 37.8% dei voti e 230 seggi su 608. Non sapremo mai se Letta ha realmente confuso il fascismo con il nazismo, ma quel che è certo è che, nella foga di accomunare la Meloni al 'fascista' ungherese Viktor Orbàn, il segretario del Pd ha riscritto la storia a suo piacimento.

Una pratica assai diffusa a sinistra, visto e considerato che Fratelli d'Italia viene considerato erede del Movimento Sociale Italiano e non parente più prossimo di quella Alleanza Nazionale che, con il Congresso di Fiuggi, prese le distanze dal fascismo. La stessa Alleanza Nazionale in cui si è formata politicamente Giorgia Meloni.

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