L'ex della Boschi confessa: «Con lei un anno d'amore»

«È una tosta, fra qualche anno la vedrei bene al Colle». Così parla del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi un suo ex fidanzato, il notaio 39enne Tommaso Romoli ( nella foto ) nell'intervista pubblicata dal settimanale Chi da oggi in edicola. «Siamo stati insieme un anno - dice Romoli -. Lei aveva vent'anni io venticinque e studiavo per l'esame da notaio, lei era la ragazza più sveglia di Legge. Ci siamo lasciati senza tragedie e siamo rimasti in buoni rapporti». Oggi Romoli fa il notaio, ha lasciato Firenze: il suo studio è a Cembra, in provincia di Trento, a Riva del Garda. E ha deciso di raccontare a Alfonso Signorini la sua storia con la donna più corteggiata d'Italia.

Il furto e poi la beffa per il consigliere comunale. Sono stanchi, spaventati e non si sentono al sicuro. Da tempo che Walter Telleri, esponente di una lista civica di Prignano, in provincia di Modena, denuncia i troppi ladrocini che avvengono in paese. Una situazione che lo aveva indotto a chiedere un Consiglio comunale straordinario. Il sindaco, Valter Canali, di centrosinistra, pensandola diversamente, si era però opposto alla convocazione di un'assise ad hoc . Passano solo pochi giorni e arriva la beffa. I ladri, infatti, sono penetrati in casa della madre del consigliere Telleri, portando via i gioielli. «Il sindaco – furibondo il consigliere comunale – è convinto che il numero dei furti negli ultimi anni sia calato, e io ora mi ritrovo con la casa di mia madre a soqquadro».

Non bastavano i festini a luci rosse e le polemiche all'interno della sua giunta. Adesso a complicare la vita di Cosimo (detto Mimmo) Mele ( nella foto ) ci si mette anche l'Honduras. L'ex parlamentare dell'Udc, diventato nel frattempo primo cittadino di Carovigno (Brindisi), è finito nella bufera per il gemellaggio fra un evento organizzato dal suo Comune e il Paese sudamericano. Tanto che sull'episodio la Procura di Brindisi ha anche aperto un'inchiesta. Non appena vinte le elezioni, il 10 giugno 2013, Mele decise di organizzare un evento internazionale nella sua città natale, su proposta dell'associazione «Donne in società». Il problema è che questo gruppo è stato costituito appena due giorni prima l'appuntamento – 10 luglio 2013 – mentre l'impegno di spesa del Comune - 4.122,45 euro - risaliva al 26 giugno, come ha raccontato ai pm l'ex sindaco Angelo Lanzillotti. Insomma, qualcosa nelle date non torna. E la Procura ha deciso di vederci chiaro. Adesso, con la chiusura delle indagini, Mele rischia il rinvio a giudizio. DU

Manca l'acqua ma si regalano soldi ai privati che gestiscono la rete idrica. In tema di paradossi la Sicilia è sempre in pole position . A denunciare lo sperpero è il M5S, che al Parlamento siciliano sta per presentare una mozione di sfiducia del governatore Rosario Crocetta. «Si regalano 100 milioni a Siciliacque – denuncia il gruppo – e non si fa nulla per garantire il servizio idrico nei 52 comuni del palermitano? Il governo Crocetta si conferma schizofrenico fino in fondo e non riesce ad azzeccarne nemmeno una: deve andare a casa». Il regalo è un maxi sconto sul canone da versare all'Eas (Ente acquedotto siciliani) che l'estate scorsa sembra sia stato concesso a Siciliacque. Un provvedimento che, ha denunciato il commissario dell'Eas, avrebbe messo in serie difficoltà l'Ente. Insomma, l'ennesimo pasticcio del governo Crocetta che, per recuperare il sostegno del Pd, si prepara all'azzeramento di giunta e incarichi.

«Caro Giorgio Gori, ti scrivo...». Inizia così la lettera di una studentessa del liceo Secco Suardo di Bergamo, postata sulla pagina Facebook dell' Eco di Bergamo . L'occasione è stata l'inaugurazione dell'anno scolastico, a cui ha partecipato anche il primo cittadino. «Spero che la mia scuola ti sia piaciuta: i ragazzi hanno suonato per te e il preside ha riempito la scuola di fiori e piante trasformando i corridoi in serre olandesi. Volevo dirti però che quella che hai visto oggi tu non è la mia vera scuola. Speravo potessi entrare nella nostra quotidianità, invece...».

Rincara la dose rivolgendosi al preside Pezzoni: «Per caso ti vergogni di noi? Perché hai voluto presentare al sindaco una scuola che non esiste?». Giorgio Gori ( nella foto ) ha ringraziato ma ha preferito non commentare.

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