La lezione della Francia: ognuno difenda i suoi interessi

L'Ue ha ormai capito che l'anello debole del continente è l'Italia. E gli altri Paesi favoriscono l'andazzo a nostre spese

La lezione della Francia: ognuno difenda i suoi interessi

Non avere individuato, e coerentemente applicato, una politica dell'immigrazione. Questo è il peccato originale per cui l'accoglienza indiscriminata di nuovi immigrati ha incominciato a costare più di quanto governo e certa classe politica avevano immaginato.

La presenza di immigrati, che non si limitano più a usare il nostro Paese come un corridoio di transito verso l'Europa del Nord, ma diventano stanziali, sta destabilizzando l'Italia. Alcuni immigrati - la cui cultura non dà palesemente alcun valore alla vita, né alla propria, né, tanto meno, a quella degli altri - si trasformano volentieri in criminali che mettono a repentaglio la sicurezza degli italiani per procacciarsi quei soldi che dovrebbero guadagnare se si fossero integrati e avessero un lavoro. Le cronache incominciano a raccontare di invasioni di appartamenti, di aggressioni e pestaggi, di rapine e, quel che è peggio, di uccisioni di gente inerme. Chi non si è integrato, passa alla rapina e, se necessario, all'assassinio se non sono soddisfatte le proprie esigenze vitali; il rischio di essere brutalmente ammazzati è considerevolmente aumentato.

Esposte sono soprattutto le persone anziane, aggredite in strada, magari mentre tornano a casa dopo avere ritirato la pensione alla quale gli immigrati dediti alla criminalità puntano non avendo un lavoro e un salario; sono aumentate quelle picchiate a sangue nel proprio stesso appartamento. Le responsabilità del governo sono gravi. Avrebbe dovuto contingentare l'arrivo di immigrati, facilitarne l'integrazione e fissare regole a quelli che si fermano da noi, come hanno fatto altri Paesi non meno civili del nostro. Ma non lo ha fatto. Anzi, Renzi accusa chi denuncia il deterioramento della situazione di seminare paura e invita incoscientemente all'ottimismo. Pensiamo al futuro, dice. Ma quale futuro, di grazia? Il futuro è che nessuno si sente più al sicuro, neppure a casa propria, e il presidente del Consiglio passa, come pensa la maggioranza degli italiani, per un cialtrone.

Gli altri Paesi europei - che fanno i loro interessi più e meglio di quanto non faccia l'Italia - e l'Unione europea, che ne asseconda le politiche, hanno ormai capito che l'anello debole del continente è l'Italia e favoriscono l'andazzo a nostre spese. La Francia - la notizia è di questi giorni - ha schierato alcune decine di poliziotti a Ventimiglia per impedire agli immigrati provenienti dall'Italia di entrare sul suo territorio. Non è razzismo, come qualche anima candida, da noi, è incline a pensare e a dire. È solo realistica coscienza dei propri interessi e nessuna voglia di metterli a repentaglio in nome di una bolsa retorica buonista.

Personalmente, non ho nulla contro gli immigrati, anche se non sono incline a considerarli dei disperati che lasciano i propri Paesi nella speranza di una vita migliore. I soldi con i quali pagano gli scafisti che li traghettano da noi potrebbero spenderli meglio a casa propria, ammesso non abbiano la forza di ribellarsi ai propri governi che non hanno fatto nulla per migliorarne le condizioni di vita. Se ce l'ho con qualcuno, ce l'ho con la nostra cultura cattolica e quella di sinistra che, in nome dell'accoglienza obbligatoria e di interessi di bottega (cooperativa), evitano di valutarne i costi, mancando al principio cui dovrebbe attenersi ogni politica: valutare realisticamente le conseguenze delle proprie azioni e regolarsi di conseguenza. Trovo francamente disgustoso che il mondo della politica e quello giornalistico se la prendano col segretario della Lega, Matteo Salvini, accusandolo di speculazione elettoralistica, solo perché dice queste stesse cose.

Siamo alla vigilia di una grave crisi del sistema politico e

dell'ordinamento giuridico, diretta conseguenza del crescente malumore generale. Che cosa aspettiamo, caro Renzi, a fare qualcosa che scongiuri il pericolo? La smetta di cianciare a vuoto e si dia da fare...

piero.ostellino@ilgiornale.it

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