L'impegno del Cav: ora meno tasse

Fi e Lega lavorano a un progetto comune sul fisco. Il nodo delle grandi opere

L'impegno del Cav: ora meno tasse

«È indispensabile sin da ora un robusto taglio delle imposte» dice Silvio Berlusconi in collegamento con un gruppo di sindaci. È la seconda settimana, e si andrà avanti fino alla fine di giugno, che ai gazebo di Forza Italia vengono raccolte firme per sostenere la proposta azzurra di riduzione delle tasse che arriverà al tavolo di governo sulla riforma fiscale. «Uno dei motivi principali per cui siamo entrati nell'esecutivo Draghi», come ripete da tempo il fondatore di Forza Italia. Ci sono poi le grandi opere, ricordate da Berlusconi ai sindaci: «Questo è il momento di riformare il fisco anche per rendere il nostro Paese più competitivo e di investire le risorse che faticosamente siamo riusciti ad ottenere in infrastrutture e riforme strutturali».

Se l'obiettivo finale del centrodestra resta la flat tax, certo non è realizzabile con l'attuale maggioranza. Al contempo Matteo Salvini insiste su un altro aspetto, «la rottamazione delle cartelle esattoriali», che costituisce, almeno in parte, una delle basi del progetto comune tra Forza Italia e Lega che sarà presentato alla Camera.

La riforma fiscale azzurra ha una propria identità. Le firme sottoscrivono il progetto che sarà la base della trattativa con il presidente del consiglio e con le altre forze di governo, dalla sinistra a M5S. Il piano di Forza Italia prevede: una no tax area fino a 12mila euro, «perché con meno di mille euro non si può vivere»; tre aliquote sul reddito invece che cinque: al 15%, al 23% e al 33%. La proposta di aliquota sul ceto medio, «il più tartassato, tra i 25mila e i 60mila euro», deve arrivare al massimo al 23%, che al momento è l'aliquota minima. Inoltre, Forza Italia vorrebbe inserire in Costituzione «un tetto massimo alle tasse», il 33 per cento del proprio reddito. Il no a qualsiasi nuova tassa, sia patrimoniale o Iva, è deciso. Come reperire i fondi? Nel progetto si parla di «tagli alla spesa pubblica di 10 miliardi (su un totale di 80), tagli alle spese intermedie di ministeri e enti inutili e infine la web tax al 15%», che sarebbero ampiamente sufficienti a ridurre le aliquote. C'è poi un'attesa di aumento del gettito dovuto alle aliquote più basse, che disincentiverebbero l'evasione fiscale, un po' come è già accaduto con la cedolare secca per gli affitti.

In commissione Finanze mercoledì scorso Forza Italia ha annunciato che sarà presentato un documento comune con la Lega. Spiega uno degli estensori, l'azzurro Sestino Giacomoni: «Chiederemo insieme una forte riduzione della pressione fiscale, una forte semplificazione fiscale, l'abolizione dell'Irap che penalizza l'occupazione, il blocco delle cartelle esattoriali e successivamente una rateizzazione».

È questo uno degli elementi centrali: «Bisogna arrivare a capire che le cartelle esattoriali non possono essere pagate tutte insieme nel momento in cui scade il blocco». Quanto alla «rottamazione», entrerebbe in gioco in caso di crediti inesigibili.

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