"Dio, Patria, Famiglia che vita de m…a". Un cartello con un messaggio rude e offensivo che Monica Cirinnà, l'ex senatrice Pd, ha messo in bella mostra durante il corteo femminista di Roma.
"In piazza Vittorio allo sciopero globale delle donne. Oggi marciamo anche contro chi ci vorrebbe angeli del focolare e non autodeterminate. Come il ddl Pillon che minaccia i diritti conquistati dalle donne con anni di battaglie", ha scritto su Facebook la relatrice della legge sulle unioni civili che ha postato il suo messaggio accompagnandolo con una foto che la immortala proprio con quel cartello in mano. Una scelta che non è piaciuta agli utenti che frequentano la sua pagina e che, anzi, hanno criticato fortemente le parole dell'ex senatrice.
"Da donna indipendente, emancipata e libera prendo completamente le distanze da ciò che afferma questa signora", scrive una ragazza. "Sono rimasugli sessantottini, pseudofemministi, che fanno parte delle idee malate di allora, comuni Hippy, cancellazione dell’autorità, il matrimonio è 'borghese', donna di carriera che non deve toccare una pentola, distruggere tutto perché tutto sbagliato, magari reggipetto simbolo della borghesia e amenità del genere che sono strisciate fino al 2019. I risultati sono questi, donnette spesso single, isteriche, circondate da gatti e pappagalli e vestite come Che Guevara postmoderno, con quel sorriso da rivoluzionaria sfacciatella.. che pensano solo al lavoro perché chi lavora in casa è una schiava…" si legge in un altro commento scovato dai colleghi del Secolo.
Poi ci sono anche coloro che scendono sul terreno del diritto costituzionale e scrivono: "Legittimo essere atei, figuriamoci. Ma, per quanto riguarda la famiglia, la rimando all'articolo 29 della Costituzione. Non che le importi perché pare abbia in odio anche la patria.
Senta, una domanda, i soldi che le da la Patria da senatrice, invece, le piacciono?". Oppure:"Art 52 della Costituzione su cui lei ha giurato: La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Si vergogni". Difficile dissentire di fronte a tali argomentazioni...
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