L'odio anti-Cav rispolvera pure gli insulti di Nanni Moretti

Partita la campagna d'odio contro il leader di Forza Italia: per l'occasione tornano a parlare anche vecchie figure dell'antiberlusconismo come Nanni Moretti

L'odio anti-Cav rispolvera pure gli insulti di Nanni Moretti

Dopo il capo sardina Mattia Santori, ecco che a rispolverare il vecchio antiberlusconismo arriva pure Nanni Moretti. In un post pubblicato sul proprio profilo Instagram, con tanto di immagine tratta dal suo film Il Caimano, il regista ed attore attacca duramente il Cavaliere, respingendo l'idea di vederlo al Quirinale.

"'Berlusconi è troppo divisivo', dicono in molti. No, la cosa è più semplice: un personaggio così squalificato e indecoroso non può diventare presidente della Repubblica", è stato il commento di Moretti, che sbarra definitivamente la strada al presidente di Forza Italia. Del resto l'opinione del regista romano nei confronti dell'ex presidente del Consiglio non è mai stata un mistero, tanto da farne uno dei maggiori sostenitori di quello che è stato denominato come antiberlusconismo. Basti pensare al suo lungometraggio dal titolo Il Caimano ispirato proprio alla figura di Silvio Berlusconi ed uscito nel 2006, in piena campagna elettorale per le consultazioni politiche.

Ancor prima ci fu l'entrata in scena di Moretti con il movimento dei girotondi, promosso nel 2002. Con quello che è passato alla storia come "urlo di Piazza Navona", Nanni Moretti fece un breve discorso durante un comizio de L'Ulivo, criticando aspramente i dirigenti del centrosinistra. Fu proprio dal discorso del regista che partì il movimento dei Girotondi, poi culminato con la manifestazione di piazza San Giovanni a Roma (14 settembre 2002), quando Moretti si scagliò contro Silvio Berlusconi. "Berlusconi non è contro la democrazia", dichiarò alla folla, "è estraneo alla democrazia perché non la conosce e non la capisce e la considera una cosa che gli fa perdere un sacco di tempo".

Da allora sono passati tanti anni, ormai 20, tuttavia il regista romano non sembra affatto aver dimenticato il leader di Forza Italia. E poprio ieri è tornato ad inveire contro l'ex presidente del Consiglio, definendolo "squalificato e indecoroso".

Insomma, per certi personaggi il solo pensiero di vedere Silvio Berlusconi al Quirinale provoca nervosismo. Si tratta di un'ipotesi inaccettabile per loro, tanto che nelle ultime ore è rispuntato anche il capo dei pesciolini furiosi, Mattia Santori, che sino ad oggi se ne era rimasto tranquillo nel posto assegnatogli dal Pd dopo le elezioni bolognesi.

Ad insorgere anche il cosiddetto popolo viola, movimento di attivismo politico italiano antiberlusconiano, che proprio domani scenderà in piazza per opporsi alla candidatura del cavaliere alla presidenza della Repubblica.

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