"Non precludo neanche la possibilità di sostenere un candidato del Movimento 5 Stelle se sul piano programmatico è più compatibile con la nostra idea di sviluppo di una città. Vogliamo stare sui programmi". Stefano Fassina, tra i fondatori di Sinistra Italiana, annuncia la svolta grillina. Per carità, è ancora tutto in divenire così come è ancora da vedere se poi nei fatti verrà attuata questa sorta di alleanza. Epperò il cambio di rotta colpisce. Specie se si guarda al passato. Perché uno dei simboli dell'ormai ex minoranza dem, prima è stato dalemiano, poi bersaniano, poi da responsabile economico del Pd ha criticato il Fiscal compact del governo Monti mentre il suo partito stava in maggioranza, poi ha criticato Renzi (e in questo è stato coerente) e adesso ha aperto ai grillini.
Su quest'ultimo punto tuttavia Fassina fa un dietrofront magistrale. "Grillo punta allo sfascio, lavora per distruggere, vuole lucrare sulla sofferenza sociale e delle persone e sul fallimento di ogni risposta", diceva due anni fa. È lo stesso Fassina che poi chiedeva dialogo al M5S per il governo di cambiamento dei tempi di Bersani e che bocciava duramente la proposta del reddito di cittadinanza avanzata dai pentastellati, che accusa Grillo di fascismo e di demagogia. Insomma, adesso il populismo sta solo dalla parte di Salvini e di Berlusconi.
Comunque sia, la proposta di Fassina è stata subito respinta al mittente. "Il Movimento 5 Stelle concorrerà con una unica lista, non faremo ammucchiate o alleanze, neanche con Fassina. Le alleanze non fanno parte della nostra indole.
Se Fassina dice che è pronto a sostenere il M5S noi siamo contenti che ci sia un riconoscimento del nostro lavoro, ma è una posizione che assume lui. Conosce benissimo, come tutti, le regole del Movimento Cinque Stelle".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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