L'ultimo flop del sistema dei navigator: non trova un impiego nemmeno gratis

Richiesti dai Comuni solo 550 volontari tra gli 1,2 milioni di beneficiari

L'ultimo flop del sistema dei navigator: non trova un impiego nemmeno gratis

Avrebbero dovuto essere in servizio da tre giorni i 60mila assistenti civici evocati dal ministro per la Coesione sociale. Invece, dopo lo show di Francesco Boccia che mostrava al Tg1 le pettorine già pronte per le «guardie anti movida», si sono perse le tracce dell'ordinanza della Protezione civile che doveva dare il via libera al reclutamento.

Eppure, come spiegava il sindaco di Bari e presidente dell'Anci Antonio Decaro, i Comuni hanno bisogno di volontari perché, finito il lockdown e ripreso il lavoro, serve ancora una mano ma ci sono meno persone con tempo libero da offrire. In teoria ci sarebbe un enorme bacino a disposizione: i percettori del reddito di cittadinanza. E per loro prestare aiuto alle comunità, oltre che un obbligo morale, sarebbe una delle condizioni anti-divano che, nelle parole dei Cinque stelle, avrebbero garantito che il sussidio da loro fortemente voluto non diventasse un incentivo a sfuggire il lavoro, anziché uno strumento di ricollocazione. La normativa prevede un massimo di otto ore di lavoro socialmente utile a settimana.

Nei primi mesi di erogazione del reddito si disse che per far partire questi impieghi utili era necessario fare dei patti con i Comuni. E gli accordi sono arrivati ben nove mesi dopo l'inizio dell'erogazione del reddito, una volta cambiato governo e ministro del Lavoro. Il 22 febbraio Nunzia Catalfo ha annunciato di aver siglato i patti con i Comuni per l'attuazione dei Progetti utili alla collettività, meglio noti come Puc, a riprova che se la produttività della Pubblica amministrazione si misurasse in base alla capacità di inventare sigle e acronimi faremmo morire d'invidia i tedeschi.

Vista la fame di volontari che hanno i Comuni, testimoniata sia dalle parole del presidente dell'Anci che da quelle del ministro Boccia, ci sarebbe da credere che l'offerta potenziale di 1,2 milioni di percettori del reddito sia andata a ruba. E invece dal 22 febbraio a oggi, solo 78 Comuni su 8.000 hanno stipulato patti per avviare un Puc. E in molti casi la procedura per farli partire è ancora ferma alla stipula della polizza assicurativa richiesta dai progetti.

Si dirà che c'è stato di mezzo il Covid. Eppure, secondo lo stesso Mimmo Parisi, presidente dell'Anpal, i navigator che costituiscono l'ossatura del sistema-reddito di cittadinanza hanno lavorato incessantemente in smartworking. Possibile che mentre i Comuni reclutavano volontari in ogni modo e il governo annunciava gli assistenti civici non si siano trovati sindaci interessati? È l'ennesima riprova che del flop del reddito. Non solo non riesce a trovare lavoro ai percettori del sussidio, ma non riesce a impiegarli nemmeno gratis.

Nei Puc già firmati i Comuni hanno preferito reclutare una metà dei volontari scegliendoli al di fuori dei beneficiari del reddito. Il risultato dei 7 miliardi investiti dallo Stato: su 1,2 milioni di beneficiari richiesti soli 550 volontari.

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