Luoghi, volumi e dolcezza. La moda ritorna al futuro

Ricordare per andare avanti: Armani sfila nello storico teatro di via Borgonuovo. Macramé e piume da Scervino

Luoghi, volumi e dolcezza.  La moda ritorna al futuro

«Dimenticare aiuta a vedere la foresta invece degli alberi». Il neuro psichiatra americano Scott A. Small, padre della «scienza dell'oblio», distingue le dimenticanze passive dovute all'età oppure a malattie come l'Alzheimer da quelle attive che si verificano di continuo nel cervello forse per proteggerlo. Nella moda ci si dimentica di tutto e di tutti per paura di non essere abbastanza moderni e questo è assurdo perché il presente deve nutrirsi di passato per progettare un futuro migliore. Lo sa bene Giorgio Armani che non a caso ieri ha fatto sfilare nello storico teatrino di via Borgonuovo una collezione poetica e dolce come un gesto gentile a qualcuno che sta facendo tanta fatica. «Il mondo sta andando verso situazioni molto discutibili per cui c'è voglia di dolcezza, di essere innamorati e che qualcuno s'innamori di te» dice subito dopo uno show che si apre sugli immortali versi di Leopardi «E il naufragar m'è dolce in questo mar» per proseguire con le più belle canzoni italiane dedicate al mare. La voce di Loredana Bertè (In alto mare) apre la strada a quella pazzesca di Giuni Russo (Un'estate al mare) per poi tuffarsi negli insondabili abissi di Battiato, Vinicio Capossela e Battisti. Intanto le ragazze camminano libere e leggere grazie alle belle scarpine prive di tacco. Indossano pantaloni rastremati sul fondo come quelli delle odalische sotto alle spettacolari giacche di Armani che sono un capolavoro di design. Stavolta sono allacciate da un nodo gentile che crea una nuova geometria sul corpo. L'apoteosi arriva con la sera fatta da una sapiente stratificazione di veli che fondono i colori degli abiti con la proiezione di immagini marinare sullo sfondo. Manca quell'ossessiva ricerca di novità che a volte fa scivolare le sfilate nel grottesco. Le modelle per una volta sorridono e Armani racconta di aver dovuto lottare non poco per imporre un gesto che il fashion system considera nostalgico. «Io cerco una bellezza senza data di scadenza» confessa Ermanno Scervino che affida il suo messaggio di modernità a materiali futuribili come un'incredibile pelle vegana che alla vista e al tatto sembra nappa da guanto. La usa per un fantastico tailleur bianco con giacca a sacchetto, per il pizzo degli abiti da sera scolpiti addosso, per i più bei giubbotti che si possano immaginare. Poi c'è la rafia lavorata all'uncinetto, le paillettes verde scarabeo del miniabito costruito su manichino, il parka di nylon che sembra seta e tanti completi in montone che d'estate sarebbero un'assurdità, ma a causa del global warming le stagioni non sono più quelle di una volta.

L'apoteosi della modernità arriva con Moncler Mondogenius che ha il difetto capitale di non mostrare il prodotto ma è il più incredibile sforzo di cambiamento del vecchio rito delle sfilate. Undici designer presentano le loro collezioni per Moncler con filmati girati e proiettati contemporaneamente in 5 città del mondo: Milano, Shangai, Tokyo, Seul e New York. Da noi c'è anche Alicia Keys che presenta dal vivo le varie clip che in tutto durano 37 minuti. Per fare tutto ci sono voluti otto mesi di lavoro e più di 500 persone sotto la direzione impeccabile di Villa Eugenie, il miglio team di tecnici e registi di sfilate che ci sia. Peccato che per assistere a questo evento tocchi saltare la straordinaria sfilata di MSGM organizzata come un pic nic al BAM (biblioteca degli alberi di Milano) con una colonna sonora molto anni '80 (da Grandmasterflash a Herbie Hanchock). A fare il punto della situazione arriva Alessandro Michele, genio gentile che ammette la sua smisurata passione per gli oggetti e le cose belle. Da qui l'idea di Vault che è molto più di un concept store online del marchio delle due G.

I meravigliosi pezzi vintage rintracciati ovunque, vengono a volte modernizzati da interventi grafici dello stesso Alessandro oppure lasciati così come sono a testimoniare un passato entrato nell'eternità. Tutto questo dialoga con le creazioni di 13 designer giovani selezionati da un uomo che su ogni collezione fa un lavoro infinito come il passato.

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