C'è uno spazio tra corpo e vestito che non riguarda tanto i muscoli, la pelle e le ossa quanto l'incessante movimento del respiro e l'impercettibile suono del cuore che batte. Giorgio Armani lo esplora con una delle più belle collezioni Emporio degli ultimi vent'anni battezzata effetto notte per il sapiente gioco di luci orchestrato su materiali come seta, viscosa e organza tecnica dalle forme liquide e scivolate dei capi. I pantaloni sono larghi, quasi sempre con l'elastico in vita ma sempre impeccabili, donanti, lontani anni luce dall'estetica ciabattona delle tute da jogging. Le giacche sono un po' più lunghe del solito, scostate dal corpo e allacciate di lato come lo yukata, l'abito da casa giapponese. I colori sono ridotti all'osso: bianco, nero e sabbia mescolati tra loro oppure da soli e in molti casi illuminati dal motivo dominante di questa sfilata: la foglia di Ginkgo Biloba, pianta con una storia di 250 milioni di anni considerata sacra in Giappone in quanto simbolo di vitalità, resilienza, prosperità, saggezza ed equilibrio. Maglie e camicie (una più bella dell'altra con la foglia di Ginkgo a rilievo oppure appoggiata su una rete jacquard) si alternano ai panciotti portati sulla pelle nuda e tipici del nord Africa come i lunghi spolverini svolazzanti. Si torna all'Oriente millenario con una specie di Mala (l'equivalente buddista del rosario cattolico) indossato come collana, ma le citazioni etniche hanno un profumo di modernità. Infatti questi bellissimi ragazzi con le loro scarpe dalle suole massicce e i grandi borsoni di pelle lucida ricordano soprattutto i protagonisti delle serie televisive coreane, i giovani leoni dell'industria informatica giapponese, i figli dei miliardari cinesi che studiano nelle grandi università occidentali. Il finale è commovente oltre ogni dire con una squadra di altleti olimpici e paralimpici che presentano in anteprima mondiale le divise create da Armani per la Nazionale alle olimpiadi del 2024. «Dei giovani di oggi mi piace la libertà assoluta commenta Re Giorgio indossano capi da sera anche di giorno e risultano sempre credibili». Dalla collezione Emporio bagnata dai raggi della luna si passa a quella che Brunello Cucinelli vede illuminata dal sole dell'ottimismo. «Nella moda maschile sta tornando un'idea di bellezza, raffinatezza ed eleganza che non ha niente di antico» dice mostrando i suoi bellissimi completi giacca e pantaloni spezzati da una camicia in denim, da una stupenda polo a contrasto oppure da un pantalone tinta unita se sopra c'è una fantasia. Anche da Corneliani si punta sulla revisione del classico con una mossa intelligente che gli anglosassoni chimano overlapping, cioè sovrapposizione. La giacca sotto ha un peso ridotto e proporzioni più accostate al corpo, quella sopra è over come moda comanda e il tutto porta a un'immagine maschile moderna e convincente. Anche Harmont & Blaine fa un lavoro pazzesco sul colore nella deliziosa capsule battezzata Lino da amare e destinata ai resort in cui il marchio del bassotto spopola, ma il contraltare di questa sana Harmontcromia sta nell'encomiabile lavoro sulla sostenibilità che Tiziano Foglia, Head of design del brand fa con ogni prodotto a cominciare dalla scarpa Ecorock progettata in collaborazione con Eni per le suole totalmente riciclate e l'avveniristica costruzione che dona un'incredibile leggerezza.
Massimo Giorgetti usa per le stampe di MSGM le magnifiche foto che ha scattato all'alba durante un recente viaggio in Tanzania alternandole con tinture tie & dye su completi giacche e pantaloni (sia lunghi che bermuda) con una rassicurante proporzione pensata per tutte le età.
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