Così Conte può rientrare a Palazzo: cosa può succedere

La deputata 5s Emanuela Del Re scelta come rappresentante speciale Ue per il Sahel. Così Conte potrebbe correre alle suppletive a Roma. Anche per rinsaldare l’alleanza con il Pd

Così Conte può rientrare a Palazzo: cosa può succedere

A volte gli scenari in politica cambiano con una rapidità sorprendente. Avere pazienza ed aspettare il momento giusto per agire può essere una mossa rischiosa perché il tempo cambia gli equilibri, anche quelli all’apparenza più solidi. Un esempio può essere rappresentato dall’ex premier Giuseppe Conte. Quest’ultimo all’indomani della caduta del suo governo appariva come uno dei leader con più popolarità in Italia mentre oggi è finito relativamente ai margini della vita politica, anche se è leader in pectore del M5s.

La gloria non dura in eterno e in alcuni settori se non si è più al centro dell’attenzione mediatica si rischia di pagare un prezzo elevato. Per di più va sottolineato un fattore non proprio di secondo piano: molti italiani stano apprezzando il lavoro svolto dall’attuale governo presieduto da Mario Draghi che, seppur con molte difficoltà, sta cercando di trascinare l’Italia fuori dall’incubo dell’emergenza sanitaria e dalla crisi economica. Buoni risultati che stanno offuscando il ricordo di Giuseppi. Ma non tutto è perduto per Conte. Per ritornare ad essere protagonista l’ex premier sa che non deve più essere spettatore ma giocatore che scende in campo. In pratica, se il ruolo nel Movimento non basta, allora deve entrare in Parlamento.

Le elezioni sono lontane. Ma una mano inaspettata potrebbe arrivare da Bruxelles. Il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue ha nominato Emanuela Del Re, deputata pentastellata, rappresentante speciale dell’Ue per il Sahel. Il nome dell’ex viceministro, che spesso si è impegnata su delicato temi come migrazioni e rifugiati, è stato avanzato da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dietro suggerimento di Luigi Di Maio.

La nomina avrà conseguenze anche in Italia in quanto libererà un posto alla Camera. E proprio qui potrebbe finire Conte. Un domino che inizia in Europa, tocca l’Africa e finisce a Roma. Le dimissioni da parlamentare libererebbe un seggio a Montecitorio. L’idea sarebbe venuta a Di Maio. L’obiettivo, spiega il Corriere della Sera, sarebbe permette a Conte di entrare a pieno titolo nel gruppo parlamentare dei 5s. Rafforzare la truppa pentastellata e non solo. Così facendo il ministro degli Esteri allontanerebbe anche le voci che lo vedono come un antagonista al nuovo corso del Movimento. Due piccioni con una fava.

Ovviamente Conte si dovrebbe candidare per correre alle suppletive di autunno nel collegio uninominale di Roma Primavalle. Qui nel 2018 la Del Re è stata eletta con 39.550 voti, circa 1.300 in più del candidato del centrodestra Pasquale Calzetta e quasi 12mila in più di Cristina Maltese esponente del centrosinistra. Sono passati solo tre anni ma sembra un secolo fa. Centrosinistra e 5s hanno fatto un governo insieme, proprio a guida Conte, attualmente fanno parte dell’esecutivo Draghi ed ora sperano di estendere l’alleanza giallorossa anche a livello locale. Ma la base pentastellata ha qualche mal di pancia, basti vedere il caso Napoli dove gli ortodossi sono totalmente contrari ad ogni ipotesi di andare alle elezioni Comunali a fianco dei dem.

L’ex premier dovrà sciogliere la riserva in tempi rapidi. La sua eventuale discesa in campo ha anche uno scopo politico: rinsaldare l’alleanza proprio con il Pd. Compito fattibile. Ma attenzione ai passai falsi.

Perché al voto si potrebbe andare in concomitanza con le Amministrative: possibile che nelle grandi città 5s e dem vadano divisi mentre alle suppletive le due formazioni potrebbero unirsi per sostenere Conte. Bisognerebbe, poi, spiegare agli elettori queste decisioni non univoche. E soprattutto ricordarsi che in politica non sempre uno più uno è uguale a due.

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