M5s, Conte determinato ad isolare Grillo. È pronto a rinunciare al simbolo storico

La corrispondenza tra i due leader è solo l'antipasto dell'assemblea per gli iscritti. Il fondatore inviso agli eletti

M5s, Conte determinato ad isolare Grillo. È pronto a rinunciare al simbolo storico
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La corrispondenza tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo è tutt'altro che uno scambio di cortesie. Il botta e risposta pubblicato sabato sera sul sito ufficiale del M5s è solo l'inizio di una resa dei conti, che avrà il suo culmine nell' «assemblea costituente» in programma tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. «Caro Giuseppe», esordisce Grillo. «Caro Beppe», ricambia Conte. «Con amicizia e affetto», si congeda il primo. «Con pari amicizia e affetto», risponde il secondo. Tutto nasce da un'idea del Garante, che decide di scrivere una lettera all'ex premier. Il comico dà all'avvocato la licenza di pubblicare il testo. Ed ecco che Conte replica e fa pubblicare lo scambio epistolare sul sito di M5s, ma solo dopo avere studiato attentamente la risposta. Il fair play, se così si può chiamare, finisce qui. Grillo denuncia la «crisi di identità» dei pentastellati e chiede di «tornare alla chiarezza di un tempo». Conte rinfaccia al fondatore l'entrata del M5s nel governo Draghi e la nomina di Roberto Cingolani al ministero della Transizione ecologica. Poi mette in chiaro che il percorso e i temi dell'assemblea saranno decisi con un confronto pubblico con iscritti e simpatizzanti e attraverso un'agenzia terza. In sintesi: senza passare da riunioni riservate con Grillo.

L'Elevato rimprovera a Conte di non consultarlo abbastanza. Il leader tira dritto. Nelle intenzioni del presidente del M5s, l'assemblea dovrà «rappresentare un confronto senza precedenti nella storia del Movimento». Con una serie di mozioni che saranno votate dall'assemblea degli iscritti e un laboratorio di presentazione di proposte aperto anche ai non iscritti, ai simpatizzanti, agli esterni. Un congresso per sancire il dominio del giurista di Volturara Appula sulla creatura fondata da Grillo. Le portate forti del menù dell'assemblea saranno due: il superamento dei due mandati e la messa nero su bianco dell'alleanza con il Pd. Conte è sicuro di avere l'appoggio della maggioranza schiacciante degli attivisti. Per non parlare di deputati e senatori, che sperano nel via libera al terzo giro in Parlamento. Con loro gli ex di lusso, bloccati dalla regola dei due mandati alle ultime politiche. In primis l'ex presidente della Camera Roberto Fico, pronto a candidarsi nel 2025 a governatore della Campania con l'appoggio del Pd e del campo largo. Grillo non è mai stato così impopolare tra gli eletti. Tanto che i parlamentari pressano Conte per convincerlo a stracciare il contratto di consulenza da 300mila euro all'anno con il fondatore. La svolta potrebbe arrivare dopo l'assemblea costituente. Intanto i duellanti affilano le armi.

Grillo ne ha una sola, ma potenzialmente distruttiva: la proprietà del simbolo del M5s. Ma Conte stavolta è disposto anche a rinunciare al logo storico, a studiare strade alternative ai Cinque Stelle, pur di mettere in minoranza il Garante.

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