Il Padiglione Fiera, ora, è la salvezza di Milano. E del Varesotto e della Brianza, gli altri epicentri della seconda ondata Covid in Lombardia. Sono 50, a oggi, i pazienti ricoverati nell'ospedale «di riserva» voluto da Regione e Fondazione Fiera e affidato al Policlinico, che ha fornito il personale per attivare i primi moduli. Il 24 ottobre sono entrati i primi tre pazienti. Nei giorni successivi, i ricoveri sono proseguiti con pazienti provenienti da altre province, e coi relativi «rinforzi» di personale: medici e infermieri in arrivo da vari ospedali col compito di seguirli. «In un contesto di un'incertezza assoluta, una certezza ce l'ho: possiamo contare su di voi - ha detto per esempio il direttore dell'Asst Sette Laghi Gianni Bonelli all'équipe diretta a Milano - I pazienti che troverete nell'Ospedale in Fiera possono contare su di voi. Siete un nostro vanto». E ieri anche l'ospedale Pini ha ringraziato i suoi 4 medici e 12 infermieri «che volontariamente hanno scelto di supportare la città in un momento così difficile».
Realizzato in tempi record grazie a donazioni private, costruito con la supervisione dell'ex capo della Protezione civile Guidi Bertolaso e aperto il 31 marzo, il centro nel corso della prima ondata era rimasto in gran parte vuoto, ma in questa seconda - come si temeva - è risultato decisivo. Solo gli esponenti del Movimento 5 Stelle continuano con polemiche che negano l'evidenza. «La Fiera ci sta salvando» dicono invece al Policlinico.
E quella voce, raccolta una settimana fa dal Giornale, è stata ripresa ieri dal leader della Lega Matteo Salvini: «Alla faccia di mesi di fango e di insulti vergognosi - ha commentato - Grazie a Regione Lombardia, a Bertolaso, ai medici e a tutto il personale sanitario al lavoro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.