" È un piacere incontrare tutti i presenti in questa occasione e rivolgere un saluto ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche d'arma". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato al Quirinale i rappresentanti delle associazioni combattentistiche alla vigilia della Festa della Liberazione.
"La vostra azione è volta a perpetuare il ricordo di chi ha perso la vita per riscattare la dignità del nostro Paese. La vostra testimonianza rappresenta un monito e un argine permanente contro le interessate riscritture della storia. Un popolo in grado di riscattarsi e riapprorpiarsi del proprio destino contro un regime nemico dei suoi stessi cittadini: questo è il significato del 25 aprile", ha aggiunto il Capo dello Stato.
"È al futuro dell'Italia che dobbiamo guardare e dunque lo sguardo corre ai nostri giovani. La Festa del 25 Aprile ci stimola a riflettere su come il nostro Paese risorse dalle rovine della guerra. Un nuovo Risorgimento per un popolo che ha saputo resistere. Tutti conosciamo le gesta dei partigiani, nelle montagne e nelle città. Così come l'appoggio dei civili a chi sfuggiva a un destino di morte", ricorda ancora Mattarella.
Il Presidente invita poi i cittadin a conoscere "la tragedia che l'Italia attraversò in quel periodo aiuta acomprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell'Europa". Domani, spiega, in moltissime località saranno ricordati donne e uomini, civili, militari e sacerdoti che contribuirono al riscatto del nostro Paese. La libertà, secondo lui, non è un traguardo conseguito per sempre, ma va difesa e sviluppata. E poi ha aggiunto: "Il mondo continua purtroppo a essere diviso, tra aree di prosperità e zone di guerra.
I valori di pace, sviluppo e libertà non possono essere monopolio di alcuni popoli, ma riguardano l'intera umanità".La Liberazione, conclude il Presidente della Repubblica, "è un patrimonio che appartiene al popolo intero, che richiede un impegno politico e civile costante".
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