Fra pochissimi giorni saranno cinquant'anni. «Fanfani conta amici e nemici», titolava il Giornale al suo debutto, nel giugno 1974. Una settimana di avvenimenti ci porterà dritti al compleanno. Si comincia oggi con un grande evento privato, al Portrait di Milano. Politici, compresi alcuni ministri, imprenditori e uomini delle istituzioni si ritroveranno alle 17. Il direttore Alessandro Sallusti introdurrà la manifestazione, poi lascerà la parola a Paolo Berlusconi, storico editore di questa testata che ricorderà il fratello Silvio e racconterà la sua passione e il suo impegno proprio per il nostro quotidiano. Poi arriverà il momento clou della giornata: il colloquio di Sallusti con la premier Giorgia Meloni che fra una cena a Bruxelles e un impegno a Roma è riuscita a mantenere la promessa di salire sul palco del Portrait. Le telecamere di tutte o quasi le principali tv italiane seguiranno e rilanceranno il dialogo che sarà poi pubblicato integralmente dal Giornale on line.
Si completa così la prima parte delle celebrazione di questo mezzo secolo di vita e battaglie del Giornale, sospeso fra cronaca e storia. Nelle scorse settimane, come i lettori sanno, gli editori Antonio e Giampaolo Angelucci insieme a Vittorio Feltri e Sallusti sono stati ricevuti da Papa Francesco in Vaticano. Qualche giorno fa è stata la volta del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che li ha accolti nella residenza privata. Momenti solenni e suggestivi che testimoniano la forza e la centralità del nostro quotidiano nel Paese e la sua capacità di interpretarne anche l'anima. Bergoglio ha anche fatto una richiesta, condita con ironia: «Pregate per me, ma mi raccomando, non contro». Il Papa, dunque. Poi il capo dello Stato. E oggi il presidente del Consiglio, sempre alla presenza degli editori che l'anno scorso hanno ricevuto il testimone dalla famiglia Berlusconi. Ma la lunga festa prevista per oggi non finisce qui. Concluso l'incontro con il premier, ci sarà il secondo tempo: un faccia a faccia fra Nicola Porro e Mike Pompeo, celebre ex segretario di Stato americano e ora, fra le altre cose, prestigioso editorialista del Giornale. A seguire, una serata di festa, fra tartine e brindisi. Lunedì ci sarà il «Giornale Day» con un nutrito elenco di incontri, questa volta aperti al pubblico, nella scintillante location degli Ibm Studios di piazza Gae Aulenti, fra i grattacieli della Milano postmoderna. Il programma completo è disponibile sulle nostre pagine, ma sul podio, come direttori d'orchestra, ci saranno alcuni volti noti del Giornale: Sallusti anzitutto, che introdurrà i lavori alle 9.30, oltre a Porro. Poi anche il vicedirettore Osvaldo De Paolini, Hoara Borselli e Vittorio Macioce. Un menu ricchissimo e articolato, con tantissime portate, qui segnaliamo la gustosissima tavola rotonda affidata al principe dei talk, Bruno Vespa, che se la vedrà alle 11.30, in una rimpatriata di numeri uno, con un parterre de roi: Feltri, Sallusti, Maurizio Belpietro e Augusto Minzolini. Tutti in diversi momenti sul ponte di comando del foglio fondato da Indro Montanelli il 25 giugno 1974. Sì, festeggeremo le cinquanta candeline con un giorno di anticipo ed è bene dichiararlo subito per non incorrere nelle puntuali osservazioni della community del nostro giornale che qualche tempo fa si è anche trasferito da via Negri a via dell'Aprica. Lunedì si chiude così una kermesse partita a fine febbraio.
E scandita da quattro convegni in altrettante città del Nord: Milano, dove fra l'altro Sallusti ha intervistato sul fondale degli scenari europei Matteo Renzi, Torino, palestra per Feltri che si è cimentato con l'intelligenza artificiale, Genova, con alcuni protagonisti della transizione verde e il ministro Gilberto Pichetto Fratin, e Verona, teatro di una delle prime uscite del neopresidente di Confindustria Emanuele Orsini. Mezzo secolo di avventure, ma lo sguardo è sempre rivolto al futuro.
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