"Care concittadine e cari concittadini, avvicinandosi questo tradizionale appuntamento di fine anno, ho avvertito la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere a ciascuno di voi un pensiero augurale. Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza": inizia così il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
Una location inedita
Quello di Mattarella è stato un discorso asciutto, tenuto alla fine dell'anno più drammatico del nostro Paese dalla fine della seconda guerra mondiale. Interessante notare la location: il presidente della Repubblica, infatti, si è rivolto agli italiani dalla vetrata al piano terra del palazzo del Quirinale, con il cortile d'onore alle spalle, illuminato.
È la prima volta che un Capo dello Stato sceglie questa zona dell'edificio. Scelte sobrie anche nell'ambientazione: il Capo dello Stato è insolitamente in piedi, alle sue spalle non c'è il tradizionale albero di Natale e non ci sono quadri, con l'intenzione di rispettare il momento che sta vivendo il Paese.
Il dramma della pandemia
L'emergenza sanitaria provocata dal Covid è stata il tema centrale del discorso di Mattarella. Emblematiche le parole usate dal Presidente: "La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere. Vorremmo tornare a essere immersi in realtà e in esperienze che ci sono consuete. Ad avere ospedali non investiti dall'emergenza. Scuole e Università aperte, per i nostri bambini e i nostri giovani. Anziani non più isolati per necessità e precauzione. Fabbriche, teatri, ristoranti, negozi pienamente funzionanti. Trasporti regolari. Normali contatti con i Paesi a noi vicini e con i più lontani, con i quali abbiamo costruito relazioni in tutti questi anni. Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita".
"Ci sono stati anche errori"
Sempre parlando dell'emergenza sanitaria, Mattarella ha ricordato come "la pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere". Ma "il 2021 deve essere l'anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa". Nel fronteggiare il virus, ha quindi evidenziato il Presidente della Repubblica, sono stati accentuati "limiti e ritardi del nostro Paese" e ci sono stati "certamente anche errori nel fronteggiare una realtà improvvisa e sconosciuta".
"Si poteva fare di più e meglio? - si è chiesto quindi Mattarella - Probabilmente sì, come sempre" ha riconosciuto il Capo dello Stato che però ha sollecitato tutti a non ignorare "quanto di positivo è stato realizzato e ha consentito la tenuta del Paese grazie all'impegno dispiegato da tante parti. Tra queste le Forze Armate e le Forze dell'Ordine che ringrazio".
Il vaccino anti Covid
Sul fronte vaccino, Mattarella ha dichiarato che si vaccinerà non appena possibile. "La scienza ci offre l'arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili", ha dichiarato Mattarella
"Di fronte a una malattia così fortemente contagiosa, che provoca tante morti, è necessario tutelare - ha sottolineato il Capo dello Stato- la propria salute ed è doveroso proteggere quella degli altri, familiari, amici, colleghi. Io mi vaccinerò appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza".
Il Recovery Fund
Le risorse del Recovery Fund non vanno disperse in mille rivoli ma devono sanare fragilità strutturali del nostro Paese. "Ci accingiamo - sul versante della salute e su quello economico - a un grande compito. Tutto questo richiama e sollecita ancor di più la responsabilità delle istituzioni anzitutto, delle forze economiche, dei corpi sociali, di ciascuno di noi. Serietà, collaborazione, e anche senso del dovere, sono necessari per proteggerci e per ripartire", ha affermato il Presidente della Repubblica.
Dunque per il Capo dello Stato "il piano europeo per la ripresa, e la sua declinazione nazionale - che deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse - possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all'Italia di crescere come avrebbe potuto". "Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni. Ognuno faccia la propria parte", ha esortato Mattarella."Quello che inizia sarà il mio ultimo anno come presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sarà al centro di quest'ultimo tratto del mio mandato. Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela", ha infine dichiarato il Presidente della Repubblica.
Le reazioni della politica italiana
Il discorso di fine anno di Sergio Mattarella ha chiamato in causa la politica italiana. Tanti i commenti fatti dagli attori politici alle parole del Presidente della Repubblica. "Ha ragione il Presidente Mattarella, quello che ci aspetta è tempo di costruttori. Per questo facciamo nostro il suo appello ad affrontare il piano europeo per la ripresa in modo concreto ed efficace, senza disperdere risorse come invece purtroppo è stato fatto negli ultimi mesi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e ci auguriamo che anche il governo faccia la sua", ha dichiarato il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
"Il Presidente Mattarella ha saputo esprimere nel modo più alto il comune sentire degli italiani al termine di un anno difficile. Siamo in perfetta sintonia con ogni parola del Capo dello Stato, che ha saputo cogliere la sofferenza di tanti italiani, le difficoltà delle imprese, le angosce delle categorie meno tutelate, donne, giovani, disabili, lavoratori autonomi, precari", ha invece dichiarato Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia.
"Credo in particolare sia molto importante che il Presidente della Repubblica abbia ribadito, in questa occasione solenne, l'appello ad un'unità sostanziale della nazione e della sua classe dirigente, unità che non cancella le distinzioni di parte ma che le supera in nome della comune responsabilità verso il futuro del Paese e verso le nuove generazioni. È lo spirito con il quale abbiamo lavorato in questi mesi difficili e nel quale continueremo ad operare nel 2021, che dovrà essere per l'Italia l'anno della ripartenza", ha concluso il Cav.
"Questo è tempo di costruttori, non sono ammesse distrazioni, non si deve perdere tempo, non vanno sprecate energie e opportunità. Parole sante, come fondamentale e non scontata è la richiesta di più attenzione e più aiuti concreti per i disabili, un popolo di 6 milioni di Italiani che più di altri ha sofferto per il Covid. L'anno non può cominciare con una politica che perde tempo a parlare di rimpasti, litigi, poltrone", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. "L'impegno mio, di tutta la Comunità della Lega e del centrodestra, anche per onorare il sacrificio di chi ci ha lasciato in questo 2020, sarà ancor più finalizzato a lavorare per costruire, per unire, per rilanciare, per restituire salute, lavoro, bellezza, ricchezza e speranza alla nostra splendida, unica, immortale Italia", ha quindi affermato il segretario del Carroccio.
"Le parole del Presidente rappresentano totalmente lo spirito di un Paese ferito ma pronto a ripartire. Il richiamo di Mattarella alla scienza e all'Europa mostra con chiarezza i due pilastri che permetteranno di uscire dal tunnel della pandemia: i vaccini e l'aiuto economico comunitario. Italia Viva ringrazia il Presidente della Repubblica per la sua guida autorevole e saggia", ha invece commentato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si è così espresso sui social: "Non siamo in balia degli eventi. Ora dobbiamo preparare il futurò.
Dal Presidente Mattarella un grande messaggio che chiama tutti alla responsabilità, al senso di comunità e all'impegno per la rinascita italiana insieme a un'Europa che sta cambiando. È tempo di ricostruire. Grazie Presidente!".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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